Discriminati in quanto atei

Arrestati in Egitto, Tunisia, Bangladesh, Maldive, Indonesia. O equiparati ai “terroristi” in Arabia Saudita. Non è facile definirsi atei, in molti paesi. Si dirà: quelle citate sono solo nazioni di tradizione islamica. Vero: nel mondo, i tredici paesi dove essere atei può comportare la condanna a morte sono paesi in cui vige la sharia.

Ma che dire dei sette cristianissimi stati Usa in cui la legge impedisce agli atei di ricoprire un incarico pubblico? Anche in Italia i non credenti sono discriminati. La Rai fa apologia cattolica a ritmo continuo? Giusto così: la voce di chi non è cattolico non si deve ascoltare, sostiene l’Agcom.

La Chiesa cattolica investe milioni in pubblicità? Quella atea può invece essere censurata, com’è accaduto a più riprese, da Genova a Verona. L’Uaar vuole festeggiare il XX settembre? Basta che ci sia un cardinale nei paraggi e le si vieta di arrivare in piazza. E il vilipendio — ricordiamolo — è ancora reato penale. Senza che il simpatico papa argentino e gli inamovibili cardinali italiani sentano il bisogno di chiederne l’abolizione.

Si parla tanto e ovunque di cristianofobia, spesso anche di islamofobia. Nessuno le nega. Sarebbe però opportuno che chi le enfatizza parlasse, per correttezza, anche dell’estesa diffusione dell’ateofobia. Non è mai semplice essere una minoranza, si sa. Ed è per contro facile, biologicamente facilissimo, pensare soprattutto ai propri interessi. Ne dà una dimostrazione l’autorevole Enciclopedia cattolica, pubblicata a suo tempo dal Vaticano: “La massima della separazione più o meno radicale della Chiesa dallo Stato, se può sembrare il minor male là dove diverse confessioni religiose si contendono il predominio ed il governo non è tenuto da cattolici, non può non apparire oltraggiosa verso Dio là dove il cattolicesimo ha la prevalenza”.

Difficile, molto difficile trovare un’associazione atea che approvi l’ateismo di stato: il loro principio di riferimento è infatti la laicità. Un principio, quello della laicità, che rappresenta anche lo strumento per garantire non solo ogni gruppo di minoranza ma anche le maggioranze, che come la storia insegna corrono sempre il rischio di non restare più tali.

Del resto, ogni ideologia religiosa è, da qualche parte, minoranza, e avrebbe quindi altrettanto interesse a tutelare i propri correligionari. Se i leader di fede intervenissero prontamente e fermamente ogniqualvolta, in nome di quella fede, si commettono discriminazioni, il nostro mondo sarebbe un posto incommensurabilmente migliore.

L’Uaar ha appena scritto alle associazioni islamiche italiane per chiedere loro un’azione condivisa a tutela delle tante persone discriminate, o addirittura perseguitate in paesi a maggioranza islamica. Una base comune in teoria c’è: la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Contiene affermazioni accettabili da tutte le persone e le organizzazioni che hanno a cuore la vita degli esseri umani. Una presa di posizione costituirebbe un segnale importante, di questi tempi. E non solo da parte degli islamici.

Raffaele Carcano, segretario Uaar

Articolo pubblicato sul blog di MicroMega il 19 dicembre 2014.

 

La lettera alle associazioni islamiche in Italia:

Gentili rappresentanti dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (Ucoii), della Comunità Religiosa Islamica (Coreis), dell’Associazione Musulmani Italiani (Ami) e della Lega Musulmana Mondiale,

Vi scriviamo perché siamo seriamente preoccupati della sorte di tanti atei che, nel mondo, rischiano la vita soltanto in quanto atei. Non dovrebbe accadere. L’articolo 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo stabilisce che “ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, così come la libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, mediante il culto, l’insegnamento, le pratiche e l’osservanza dei riti. La libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo non può essere oggetto di restrizioni diverse da quelle che sono stabilite dalla legge e costituiscono misure necessarie, in una società democratica, per la pubblica sicurezza, la protezione dell’ordine, della salute o della morale pubblica, o per la protezione dei diritti e della libertà altrui”. Il commento generale n. 22 dell’ufficio dell’Alto commissario ONU per i diritti umani ha inoltre sancito, già da oltre venti anni, che l’articolo 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo «protegge le convinzioni non-teistiche e atee» e «include il diritto di sostituire la propria fede o convinzione con un’altra o di adottare punti di vista atei».

Nel mondo vi sono però, come rivela il Freedom of Thought Report diffuso nei giorni scorsi, tredici paesi in cui essere atei significa rischiare la pena di morte: sono paesi a maggioranza islamica, paesi che fanno parte dell’Organizzazione della Cooperazione islamica.

I musulmani amano presentare la loro fede come una “religione di pace”. Non vediamo tuttavia come tale asserzione possa essere compatibile con la condanna a morte di persone “colpevoli” soltanto di aver manifestato la loro opinione in materia religiosa. La nostra associazione si batte per la libertà religiosa e di coscienza: si batte quindi per il diritto di tutti, credenti e non, a poter manifestare liberamente e ovunque le proprie convinzioni, religiose e non. E di poterle cambiare in ogni momento, manifestando liberamente e ovunque convinzioni diverse dalle precedenti. Per questo motivo denunciamo senza riserve anche coloro che, volendo imporre con la forza un pensiero non religioso, violano i diritti dei credenti.

Vorremo sapere cosa pensate di queste considerazioni. Qualora le condividiate, avremmo piacere di poter collaborare con voi per vederle tradotte in pratica.

Cordiali saluti

Raffaele Carcano, Segretario Uaar

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84 commenti

Ateo64

Trovo che la lettera sia stata scritta con la massima lucidità e trasparenza.
Speriamo in un risposta che ,se ci sarà, penso non possa non essere positiva.
Il problema è che molto probabilmente non ci sarà…

Diocleziano

Temo anch’io che non ci sarà.
Bene o male tutte le religioni ambiscono a spartirsi la torta dei privilegi, dei finanziamenti e della contiguità con il potere; molto aleatorio quindi che i musulmani prendano in considerazione chi dice che quella torta deve sparire!

Gennaro Sp

L’islamismo europeo nasce sostanzialmente dal senso di rabbia dell’emigrato disprezzato dagli “indigeni”, x questo tende alla violenza.
Per il resto, boh, chi lo sa cosa ci aspetta dopo la morte?
Solo un insicuro necessita di una risposta.
Parlo da agnostico: non so nulla, nessuno può sapere nulla, is not?

Tino

@ Gennaro SP
“L’islamismo europeo nasce sostanzialmente dal senso di rabbia dell’emigrato disprezzato dagli “indigeni”, x questo tende alla violenza.”
Ah dunque se l’islamismo europeo tende alla violenza è per colpa degli “indigeni” (le virgolette cosa significano ?) che disprezzano gli emigrati (non sai che ci sono figli di emigrati che vanno verso l’islamismo? forse avresti dovuto mettere questa parola tra virgolette). Senza il disprezzo l’islam sarebbe una religione di pace e amore. E ovviamente i figli degli emigrati non diventano mai integralisti perché questa religione gli offre come quella cattolica la possibilità di prevaricare donne e omosessuali ma sempre per colpa degli “indigeni”. Ovviamente le televisioni finanziate dall’Arabia Saudita e Qatar fanno propaganda in Europa, i soldi delle moschee non c’entrano nulla.
Comunque questa tesi superficiale che proponi terzomondista è sempre meno in voga e ce ne una peggiore in giro. L’islamismo nasce dal vuoto e dal nichilismo della società occidentale che ha abbandonato Dio. Preparati a questa di tesi perché è quella che va di moda oggi.

Tino

Ah e i convertiti dove li metti ? Solidarietà con i disprezzati ? Ma io mi domando come in ambiente laico possano nascere delle tesi così semplicistiche e che sdoganano islam e imam da ogni responsabilità.

Tino

@ Gennaro SP
Un’altra domanda. In Arabia Saudita gli immigrati cristiani delle Filippine sono più che disprezzati. Come mai non diventano violenti ? No giusto per sapere.

Monsieur Bovary

Secondo me non ci sarà risposta alcuna (come non c’è stata, se non vado errato, nel caso dei bloggers del Bangladesh), e vi sono due possibili spiegazioni, credo:

a) UCOII e affini, per molti immigrati, rappresenta principalmente una rete di aiuto, sostitutiva o complementare a quella familiare/amicale, e un punto d’incontro con i connazionali… l’aspetto socio-culturale prevale; quello prettamente religioso passa in secondo piano.
E gli stessi coordinatori delle associazioni ne sono consapevoli…. in un certo senso (poi, le eccezioni ci sono), sono più advocates politici per i propri connazionali (fra l’altro, a dispetto della comune fede, sono ben distinti i nazionalismi e particolarismi: ad es., di solito marocchini e tunisini tacciano gli egiziani di fanatismo), che soldati di Allah.
Checché ne dicano alcuni esponenti politici, i temi che più stanno a cuore agli immigrati da quelle aree del mondo sono (come per tutti credo) lavoro, casa, servizi, e non disseminare moschee.
Almeno, questo è quanto ho ricavato da amici e conoscenti maghrebini, che sono “islamici” quanto è “cattolica” la maggioranza di chi si professa tale in Italia: per tradizione/convenienza/quieto vivere familiare.
Il tema (a)religioso non è proprio nel loro orizzonte di pensiero più prossimo.
Diagnosi: non vi sarà risposta per indifferenza;

b) UCOII e affini (o almeno, una porzione sufficientemente influente di esse) sono sostanzialmente d’accordo con il contrasto al pensiero ateo o comunque non-tradizionale (basti vedere cosa accade in certe famiglie…), ma al tempo stesso non vogliono esporsi troppo per fatti che, comunque, avvengono lontano dalle proprie mire di affermazione politica (e religiosa), temendo di attirarsi lo sdegno di parte dell’opinione pubblica italiana (la stessa che spesso inveisce contro chi invoca la laicità dello Stato italiano, fra l’altro).
Così, scelgono un asettico silenzio capace di conciliare le diverse correnti in esse presenti, fatti salvi i casi più eclatanti – si veda l’Appello alla Pace sul sito dell’UCOII in risposta ai fatti del Pakistan – che possa essere interpretato, a piacere, come indifferenza ai fatti (a)religiosi (vedere punto a) o silenzio-assenso dei più fanatici.
Diagnosi: non vi sarà risposta perché prendere posizione (dell’uno o dell’altro segno) è scomodo e controproducente.

Tino

Non sono per nulla d’accordo invece a queste associazioni stanno particolarmente a cuore costruzioni di moschee e scuole islamiche, molto più che difendere i servizi pubblici. E poi non si tratta solo di immigrati loro puntano soprattutto alle generazioni future che saranno più tradizionaliste perché nate in Italia e quindi con più diritti e per tante altre ragioni più legati alla religione. Come è successo un po’ ovunque.

Monsieur Bovary

Un conto è l’agenda di queste associazioni, un altro quello che cercano le singole persone che vi aderiscono in modo più o meno ufficiale (il poco che so deriva da mie conoscenze… poi, è possibile che mentano… ma è innegabile che non tutti gli immigrati da quella parte del mondo seguano con rigore la fede musulmana – alcuni sì, ovvio, ma non tutti).
Non ho ben capito il discorso sulle nuove generazioni che sarebbero più attaccate alla religione perché con più diritti… se intende dire che un atteggiamento troppo condiscendente delle nostre autorità potrà favorire sempre più rivendicazioni di segno religioso, capisco.
Ma io credo che fra i più giovani covi, almeno in parte, insofferenza per la religione (com’è del resto per i loro coetanei italiani)… poi il rischio che alcuni si rinserrino nel tradizionalismo perché non riescono a integrarsi è reale, non lo nego.
Io sono per il farci sentire come gruppo pensante e un’alternativa… chi prova a imporre con la violenza e la prevaricazione la propria cosiddetta fede al prossimo va respinto. Senza se e ma.
Ma coloro che (anche pochissimi) volessero smarcarsi non meritano di essere abbandonati a se stessi.
Devono sapere che vivere liberi da dogmi e precetti ridicoli e castranti c’è.

Tino

@ Monsieur Bovary
Ma sai il problema non è seguire con rigore o meno la fede musulmana, l’ipocrisia esiste pure tra i musulmani. Ad esempio io conosco persone che non la seguono per nulla ma che educano i figli in maniera quantomeno rigorosa rispetto e determinati divieti. Intendo dire che le generazioni che nascono in Europa non sono automaticamente più libere di quelle che sono immigrate. Anzi gli immigrati in fondo subiscono meno il controllo dei genitori che sono lontani. E poi su oggi un ateo di origine musulmana è considerato anche dai mass media progressisti in fondo come un traditore si preferisce mettere in avanti il tipo con la barba che fa discorsi choc contro l’occidente. Guarda pure gli sportivi. Convertirsi all’islam è diventata una moda nell’ambito sportivo e intellettuale. La madre di houellebecq è convertita all’islam dopo aver giocato alla comunista e all’anticolonialista. Da qui tutto il suo disprezzo per la religione islamica.

Monsieur Bovary

Che il nascere in Europa non equivalga automaticamente ad essere più laici lo capisco… le pressioni verso la conservazione della propria identità sono intense… ma appunto per questo dobbiamo essere presenti… estirpare le lendini dei condizionamenti familiari per non ritrovarci le pulci del fanatismo.
Perché dire: oh be’, se sgarrano li fuciliamo, quando c’era una microscopica possibilità di evitare danni tendendo una mano anni prima? La prima via è più rapida e comoda, ma presuppone che ci siano state vittime di detto “sgarro”… se c’è anche lo 0,0000000000001% di probabilità che una proposta educativa possa evitare che il giovane indeciso di oggi si trasformi nell’attentatore di domani, io credo che valga la pena tentare.
Se non serve, al primo errore mazzate.
Poi si potrebbero anche ripensare le politiche sull’immigrazione… è un’altra possibilità da considerare (sì, sogniamo, con tutti gli interessi economici che vi si celano).

Ad esempio io conosco persone che non la seguono per nulla ma che educano i figli in maniera quantomeno rigorosa rispetto e determinati divieti.

E dobbiamo dare per ineluttabile che nemmeno uno di questi figli si accorga dell’incoerenza e dell’ipocrisia dei genitori, e inizi a porsi domande? Se a questo ipotetico figlio la società laica fosse in grado di fornire non risposte, ma gli strumenti per cercarle da sé… forse (magari c’è, diciamo, l’1% di probabilità?) avremmo un adolescente problematico e un fanatico in spe in meno…

Tino

Ma scusa io non ho mai detto che non esistano musulmani che diventano ex-musulmani o comunque che prendono le distanze con certe chiusure. Ti sto dicendo che io questa voglia globale di prendere le distanze dall’islam nei giovani europei non la vedo per nulla. Anzi non abbiamo poi parlato dei convertiti che qui in Francia vengono per l’80% da famiglie atee !!! Una riflessione anche su questo fenomeno ogni tanto ci farebbe bene.

francesco s.

Io però non riporterei le leggi sul vilipendio come discriminazioni nei nostri confronti, almeno nella formulazione attuale che leggo mi paiono reati contro persone e cose, che prevedono la reclusione solo nel caso di atti violenti o con l’intenzione di impedire le funzioni di culto.

Non mi sembra che noi atei entriamo in chiesa e sfasciamo oggetti o impediamo ai preti di fare la messa.

Ci rientra invece la blasfemia, ovvero il reato contro entità immaginarie. Le discriminazioni che subiamo sono di più negli usi e costumi, nella pratica non supportata da vere leggi, come il crocifisso a scuola o in tribunale, l’impedimento di alcuni sindaci di affiggere manifesti o blocco di campagne pubblicitarie.

Si tratta di una discriminazione subdola che si fonda sui vuoti della legislazione, in questo il sistema italiano è esperto, nel muoversi nel vuoto, nel dubbio legislativo, nel terreno degli azzeccagarbugli

francesco s.

Ma una precedente lettera non era stata già inviata da parte del segretario Carcano, mi sembra fosse su dei blogger atei arrestati in qualche paese islamico. Cosa risposero se mai risposero allora? Sarei molto interessato di sapere se risponderanno o meno a questa ulteriore lettera.

MASSIMO

Voi scrivete una lettera a dei musulmani sapendo che il Corano dice “tagliamo la testa agli infedeli”.
Ma le religioni partono dai seguenti presupposti:
– noi siamo nel giusto e gli altri sono sbagliati;
– o siete con noi o siete contro di noi;
– combattiamo con mezzi legali o illegali (dove si può) chi non accetta il nostro credo;
– alleiamoci con il potere politico per far diventare più forte la nostra organizzazione.
Se voi dell’UAAR credete di ragionare con simili persone allora vuol dire che in tutti questi anni non avete capito niente di quelli che sono i vostri nemici.

MASSIMO

Definirei questa lettera un capolavoro di ingenuità. Non tanto per il contenuto, ma proprio per la gente a cui si rivolge questo discorso.

francesco s.

Massimo, bisogna tentare. Potrei capire se la si stesse mandando all’ISIS, ma la lettera è indirizzata alla comunità musulmane italiane. Io l’avrei mandata anche in arabo per sicurezza. Se poi ci danno picche se ne traggono le conseguenze.

MASSIMO

Beh, certo questi sono i musulmani buoni …. ma solo perché qui in Italia non possono permettersi di fare i cattivi. 😀 😀
Ma l’indole e la mentalità sono le stessa dei loro parenti che stanno nei paesi musulmani e tagliano le teste.
Poveri illusi. Siete di una ingenuità che farebbe invidia ad un bambino di 10 anni che fa il chierichetto.

MASSIMO

E stesso discorso vale per i preti che sembrano tanto moderni.
Sotto sotto se potessero, ripristinerebbero l’inquisizione e sarebbero ben felici di fare un arrosto di atei con patate e rosmarino.

Monsieur Bovary

@ MASSIMO

Hm, per quella che è la mia esperienza (assolutamente limitata e non statisticamente rilevante, mi si risparmi la predica), la maggior (o almeno, una grande) parte dei “presunti” musulmani in Italia non sono poi così attaccati alla religione… ci sono casi, soprattutto, di ragazzi che hanno ripudiato i tratti più beceri della cultura d’origine (immigrati e autoctoni), grazie alla maggior tolleranza che c’è qui (non siamo in Olanda, d’accordo, ma nemmeno in Afghanistan).
Dei preti moderni non so dire (mai conosciuti personalmente), ma penso che cerchino più banalmente di restare a galla facendo i “piacioni”, anche perché finché è garantito loro vitto, alloggio e semi-immunità penale (come lei stesso ha osservato, ad es., in merito allo sbattezzo), non si può dire che il movimento laico/ateo rappresenti chissà quale minaccia.
Sono in un certo senso d’accordo sull’inutilità dell’iniziativa; ma ci dica, da non-illuso, che farebbe lei (postilla: faccia conto che il non far niente non sia un’opzione).
Le mie orecchie assetate di verità attendono.

francesco s.

Massimo le parole sono gratis, la mano si tende, se la vogliono afferrare è bene altrimenti “chi s’è visto, s’è visto”.
Come associazione si può sperare di diffondere delle idee, fare leva sulla comune umanità e sperare che almeno la regola d’oro “non fare agli altri ciò che non vuoi essere sia fatto a te” venga presa in considerazione almeno da chi vive vicino a noi.

nightshade90

Nel corano c’è scritto di tagliare la testa agli infedeli, ma nella Bibbia c’è scritto di lapidarli. Eppure (ora) i cristiani non lo fanno. Non perché il cristianesimo parta da basi “più tolleranti” o “più progredite”, ma perche i religiosi sono maestri nell’adattare le interpretazioni della loro dottrina alle necessità o alle convinzioni comuni del momento invece di fare il viceversa. Di suo, un mussulmano non è più irragionevole, fanatico od intollerante di un cristiano, a fare da discriminante non è la religione ma il background culturale: un mussulmano cresciuto in una famiglia e società tollerante con persone tolleranti come frequentazioni sarà tollerante quanto e più di qualunque cristiano. Un cristiano in Nigeria invece troverà normale ammazzare bambine accusate di essere streghe ed organizzare il pestaggio di chi le difende.

Monsieur Bovary

Proprio quello che penso, scritto in modo più asciutto e lineare.

gino

Bah, non vorrei apparire catastrofico ma aradossalmente andando avanti “con i tempi” siamo tornati indietro, l’effetto gambero insomma ; non avevo mai avuto l’occasione di leggere cosi’ tante cialtronate in vita mia, la rete ha reso questo possibile, c’e’ questa cripto-alleanza in rete fra ultracattolici, i pontifex per capirci e i blondet, e cospirazionisti, di quelli che il cancro lo curi col bicarbonato e storie simili, i quali se la intendono sul campo della “famiglia tradizionale” e della “propaganda omosessualista” ( logiuro, termini del tipo ne ho letti fino a pochi minuti fa nel sito di cd “controinformazione” Luogocomune, sito che strizza l’occhio a tutta una serie di teorie della cospirazione francamente imbarazzanti ) che al passo con il “mondialismo” e il “new world order” sarebbero tutti in combutta per instillare ai bambini cose come “la pedofilia e’ giusta” o “la cancellazione del gender” e tapiocate varie, tutto condito dal complottone dell ONU che presidierebbe le malvagita’ ai quali i bambini vengono sottoposti..eh certo, meglio un bel pomeriggio chiuso col prete a catechismo
Il fatto e’ che francamente non se ne puo’ piu’ di questa cialtronaggine di questa superstizione e qui si sposa alla perfezione con la dottrina che dice “gli Atei senz’anima, come un involucro vuoto”..

stefano

@ Massimo
concordo con i tuoi post 😉 e vorrei mettere le due religioni, islam e cristianesimo, nel medesimo pentolone, qui ovviamente i musulmani non possono permettersi di fare i cattivi ed i cristiani non hanno più la facoltà giuridica (per ora…) di mandare a morte chi non la pensa come loro.

Monsieur Bovary

Su quello ci arrivo… ma bisogna sempre distinguere fra le religioni come istituzione e coloro che, in modo più o meno convinto, più o meno volontario, vi appartengono.
Che le religioni abramitiche condividano un sostrato di sopraffazione del deviante, del diverso, del libero, non ci piove.
Ma come all’interno della comunità dei “credenti” cristiani è nata una scintilla di dubbio che porta sempre più gente a staccarsene, perché non dovrebbe in assoluto essere così anche nell’UCOII (tanto più se consideriamo il clima relativamente più libero che vige qui rispetto al Medio Oriente)?
Ecco, forse a ben pensarci l’unica stilla di senso della missiva alle comunità islamiche è proprio questa: seminare un germe di dubbio, un piccolo appello a chi, forse, qualche domanda inizia a porsela.
Poi, che da sola non serva a trasformare l’Islam (o qualsiasi altra confessione) in una “religione di pace”.
Parafrasando: i tiepidi saranno rigettati (dalle religioni); ma se riusciranno a raffreddarsi ancora, saranno liberi.

MASSIMO

“Come associazione si può sperare di diffondere delle idee, fare leva sulla comune umanità e sperare che almeno la regola d’oro “non fare agli altri ciò che non vuoi essere sia fatto a te” venga presa in considerazione almeno da chi vive vicino a noi.”

Ma che belle parole. 😀 😀
Si vede che voi non capite la psicologia del religioso fondamentalista.
Il religioso fondamentalista più o meno ragiona così: “Io sto dalla parte di Dio, e allora io sto nel giusto e ho sempre ragione. Ma se io sto nel giusto allora gli altri sono tutti sbagliati e li devo convertire. E se non si convertono sono ca@@i loro. E io posso anche ucciderli, tanto loro sono nemici di dio, per cui io non faccio un omicidio, ma casomai faccio un “malicidio” (vedi Bernardo di Chiaravalle), e quindi faccio del bene.”
E questo è quanto. Il che poi da un piacevolissimo piacere psicologico detto “delirio di onnipotenza”.
Le religioni moderate invece sono loffie…. e quindi non attirano.
A noi sembra incredibile, ma è cosi.

stefano

@monsieur bovary

non credo sia possibile una reale rivoluzione laica nei paesi musulmani perchè non hanno ancora conosciuto un autentico Illuminismo radicale e quindi la separazione stato-religione è impossibile proprio da un punto culturale in paesi dove qualsivoglia “democrazia” è contaminata dalla minaccia integralista o addirittura controllata da un’assemblea di Imam (vedi l’Iran).
guardando il contesto attuale posso pensare che fra qualche centinaio di anni le religioni perderanno progressivamente il potere mentale censorio esercitato sulle menti dei popoli (tanto utile anche ai molti governi pseudo democraitci), ma ci vorrà molta paziensa ed una nuova generazione di politici LAICI EDUCATI DA LAICI che rigettino le istanze delle varie ierocrazie, a tutt’oggi troppo economicamente potenti per poter pensare di essere superate e messe all’angolo nel breve termine.

Monsieur Bovary

@ stefano

Sul fatto che una rivoluzione laica nelle nazioni ove vige la religione islamica sia molto, molto al di là da venire concordo (basti pensare a cosa ne è stato della cosiddetta primavera araba…).
Diciamo che nutro qualche infinitesimale goccia di speranza nei confronti di chi viene da noi… non possiamo ignorare che in molti, soprattutto giovani, hanno capito che si può, si deve vivere in modo diverso, nella libertà personale e nel rispetto degli altri, e si sono sfilati dalle loro barbare tradizioni (pagando talvolta, purtroppo, con la vita… continuo a ricordare il caso di Hina Saleem).
Possiamo compiere passi microscopici, ma chissà che tutti insieme non contribuiscano, un giorno lontano (ho 24 anni e già so che non vedrò quel giorno), a un mondo più laico, più civile.
Non potremo combattere contro il califfato islamico o la CCAR direttamente, d’accordo.
Ma possiamo parlare alla mente delle persone, questo sì, e tentare di educare.
Accusiamo di crudeltà e insensatezza il dio della Bibbia (truce personaggio d’invenzione)… pure, gli hanno fatto salvare da Sodoma quella manciata di giusti… e se noi buttiamo tutto in un calderone e voltiamo le spalle a chi vuole uscire da quel dominio di ingiustizia, sopraffazione e ignoranza, potremo dirci migliori di coloro che dicono di credere in quel dio?
Non bisogna temere di guardare in faccia il male, indulgendo nel buonismo.
Ma neanche ignorare quel poco di buono che c’è, per non mettere in discussione una virgola di quanto crediamo di sapere.

MASSIMO

@ Monsieur Bovary

Siamo tutti buoni quando non abbiamo la possibilità di fare i cattivi.
Quando ai preti “piacioni”, ricordati una cosa. I preti si sono divertiti per almeno cinque secoli a far rosticceria con esseri umani. E hanno smesso di fare quel bel giochino non per loro volontà, ma solo perché non era più possibile farlo.

Monsieur Bovary

E chi dice il contrario?
Che le religioni siano più o meno tutte estreme e fanatiche (fatto salvo il contenimento che una struttura via via più laica e civile – civile perché laica, direi) ci arrivo da solo.
Io ribadisco un altro concetto: le comunità religiose sono estreme, ma non necessariamente tutti coloro che, nominalmente, ne fanno parte.
Personalmente, non sono sbattezzato (provvederò presto 🙂. E nemmeno Lei, se non erro, per ragioni che ha espresso altrove e che trovo peraltro abbastanza condivisibili).
Formalmente, quindi, sono ancora suddito della CCAR.
La CCAR è reazionaria e tiranna (anche se è passata dalle crociate all’infiltrazione politica ed economica… la sostanza non cambia), ma lo sono quindi anch’io?
Così io mi dico: forse (?) nell’UCOII ecc. ci sono persone dubbiose, che tuttavia ancora non riescono a ripudiare questo legame per pressioni familiari, per paura di ritorsioni (dice nulla il nome HINA?), per abitudine.
Chissà che il sapere che un pensiero laico esiste in Italia, il Paese dove ora vivono, non possa fare la differenza… senta, al più non servirà a niente (a dirla tutta, penso proprio che cadrà nel vuoto).
Credo che porgere una mano (si tratta di una lettera eh, non si parla di catapultarsi nel cuore del califfato islamico, libri di Russell alla mano) non sia necessariamente e irrevocabilmente segno di ingenuità.
Si prova.
Ma noto che ancora non mi ha risposto… cosa fare altrimenti (a parte il non far nulla e limitarsi a criticare ciò che fanno gli altri – metodo infallibile per non sbagliare)?

Frank

Incredibile ma vero.

Kamikaze islamico diventa ateo dopo essere rimasto l’unico sopravvissuto nel disastro aereo da lui causato.

Tino

L’altra sera a anno UNO si parlava dell’islam. Un ragazzo osama o qualcosa del genere ha detto alla “berlusconiana” “tu non ti devi permettere di criticare il Corano”, nessuno dei ragazzi presenti in studio che hanno passato il tempo a criticare gli USA e renderli responsabili un po’ di tutto compresi i massacri in Congo RDC che invece sono l’opera di ribelli musulmani ugandesi, ha pensato bene ribattere a questa frase. Senza contare che il ragazzo ha paragonato il Corano alla Costituzione americana che lui non critica (e perché non si potrebbe criticare ? A me l’amendamento delle armi a fuoco non piace). Inutile scrivere lettere quando poi la sinistra progressista difende a spada tratta i musulmani più integralisti solo perché sono nel mirino della destra. Siamo in un vicolo cieco. Luttwak ovviamente invitato per fare la parte del cattivone e ci è riuscito, con Vauro che ha trasformato gli UCK in terroristi islamisti, peccato che in Siria ci siano soprattutto ceceni, non kosovari qualsiasi cosa si possa pensare dei bombardamenti della serbia e pure io ero contrario.

francesco s.

In realtà c’era una ragazza che ha messo in discussione la religione in generale, forse atea almeno da come si esprimeva, ma è stata incalzata da Socci, con le solite storie dell’ideologie atee.

Tino

Sì ma alla fine e non è assolutamente intervenuta sul discorso di osama. Non ho capito il funzionamento dell’emissione. Si invita un fanatico come luttwak che per altro non ha detto solo idiozie, ma con l’atteggiamento sbagliato e poi una decina di ragazzi musulmani e/o antiamericani che hanno tenuto banco tutta la sera. Per coronare il tutto Vauro che più antiamericano di lui si muore. E il giornalista che non è nemmeno capace di citare un paese “cristiano” occupato dai musulmani (Cipro, papuasia occidentale). E poi il discorso della ragazza era troppo generale, Socci non ha tutti i torti nel dire che i massacri non vengono solo dalle religioni (ovviamente da lì a parlare di ateismo per il nazismo ce ne corre). Io avrei chiesto ai musulmani come interpretano i versetti del corano che incitano alla violenza. E che la maggior parte sono nella seconda parte che in teoria abroga la prima. Dunque sì quelli dell’ISIS sono musulmani quanto loro. Comunque l’ateismo il grande assente da questo dibattito

Tino

Senza contare che mescolare una polemica da stadio con la storia di un bambino rapito dal padre terrorista è veramente allucinante.

gino

Si ma Socci ha aperto bocca due volte e tutte e due s’e’ lasciato andare al catto-quellarobali’, ha *volutamente* tirato in mezzo il “nazismo” ( che, anche li’, il termine nazi serve per squalificare in partenza, siccome che *il male assoluto* pare proprio incarnato nel terzo reich ) e il presunto ateismo-quellarobali’ appunto dei nazi che atei NON erano anzi avevano un pantheon di minchi@te pangermanico ariane mai esistite.
Anzi poi che il socialismo reale di morti ne continua fare, perlomeno gli strascichi basterebbe obbiettivamente analizzare il dopo caduta del muro. Purtroppo io continuo a vedere donne ghettizzate e se vuole lo dico io alla ragazza perche’ il velo lo portano e non se lo levano ma sarebbe alquanto come piuttosto sparare ai piccioni coll’ rpg

Tino

Non sono d’accordo, Socci ha parlato poco e alla fine, e non ha detto cose sbagliate. Se poi lasciato andare nel rispondere alla ragazza che però poteva svegliarsi un po’ prima e non alla fine parlare del problema della religione in quanto religione dopo quasi due ore di propaganda filoislamica e antiamericana dei quattro o cinque ragazzi presenti. Probabilmente a te danno più fastidio due parole di Socci che 300 di uno che ti dice che non ti devi permettere di criticare il Corano. A me danno fastidio tutti e due.

francesco s.

Io non ho visto tutta la trasmissione, si faceva troppo casino in studio. Comunque quella ragazza ha parlato solo una volta almeno fin dove ho seguito io, ed era l’unica che ha messo in discussione la religione come fonte di pace proprio in relazione all’ISIS, Socci ha parlato poco e una delle volte è stata contro quella ragazza per sparare le solite cose sull’ateismo di stato.

L’unica interpretazione atea della cosa e che comunque come al solito è stata ignorata, tra l’altro era la persona più calma lì, oltre il vecchietto con la sciarpa con la bandiera della pace che però più che calmo mi sembrava sotto l’effetto di qualche droga. Dopo la parola non glel’hanno più data.

Hanno fatto più scena il tizio con la barba, quella col velo e la ragazza “polemista” che invitava a togliersi il velo in diretta. Un casino della Madonna 😆 e ho cambiato.

Tino

Sì ma la ragazza se l’è un po’ cercata. Guarda che anche qui i musulmani ti escono fuori con la frase di Socci sulle ideologie atee. Doveva secondo me intervenire quando quello con la barba se ne è uscito fuori con quella frase paragonando corano e costituzione americana. Questa mania che hanno molti musulmani di pretendere che non possiamo criticare il corano perché non siamo nati musulmani, oltrettutto poi non si può neanche farlo quando si è nati musulmani chi l’ha fatto è rimasto impiccato (parlo ovviamente di religiosi che hanno fatto accenni di riforma e di critica non di semplici personne che non hanno nessun credito tra i musulmani).

Tino

@ francesco s.
Intanto se era atea poteva anche un po’ dirlo e semmai incalzare dicendo che non ci sono solo cristiani e musulmani vittime ma anche atei. Lanciarsi in un dibattito sulla responsabilità della religione per la violenza è chiaramente un autogol in un contesto del genere con gente del genere, complimenti alla conduttice per la scelta degli invitati. Alla fine ne è uscita fuori una melassa in cui bisogna rispettarsi mutualmente ma ovviamente solo tra religioni e ovviamente solo qui perché in medioriente è un altro paio di maniche. Ma il vecchietto con la sciarpa della pace non era un prete ?

Tino

Comunque alla fine socci ha riconosciuto di aver esagerato con la ragazza e di non averla capita. Però ripeto anche lei ha tenuto un discorso un po’ troppo vago. Socci mi è “piaciuto” nel senso che preferisco i cattolici che criticano il papa perché fa una preghiera in direzione della mecca, che i progressisti che lo vantano come fautore di pace, sono gesti che non servono a nulla perché non smuovono di un millimetro le guerre ma invece ci addormentano qui sul fatto che il papa non è per nulla progressita con noi.

francesco s.

Credo proprio sia atea, anche nella biografia sul sito si dichiara contro la Chiesa, e ci sono alcune performance contro Giovanardi, quindi quantomeno è un’anticlericale.

Rimane il problema che quando si inizia a mettere in discussione la religione come fattore di pacificazione più o meno tutti fanno finta di niente o comunque tuonano contro con l’ateismo di stato che è un non sequitur nei confronti del ateismo libertario. Poi che colpa ne ha se fanno parlare per per un sacco di tempo gli altri che si gridano contro?

Tino

Francesco S.
Francemente mi delude un po’. Quando si parla di islam un ateo non dovrebbe nascondersi dietro discorsi generali sulle religioni (che non si fanno quando ci si attacca al cattolicesimo), ma andare al sodo e per esempio rilevare che la frase di Osama su chi uccide un innocente ecc non vuol dire nulla perché nel Corano c’è pure scritto il contrario. E poi innocente è un termine vago. Nel senso che se un sistema giuridico considera gli apostati come colpevoli anche uno sciita o un ateo divente non-innocente. Invece no, discorso generale che non serve a nulla. Vabbé per carità. Capisco anche che in Italia di osama ce ne sono pochi. Qui in Francia, un panettiere musulmano è aggredito dai correligionari perché vende panini col prosciutto e dolci all’alcool… qualcuno ha parlato di questa notizia ? No, non interessa nessuno.

francesco s.

Questione di punti di vista. C’è chi ritiene che la critica alla religione in quanto tale, non è affatto un nascondersi ma un esporsi. Per un ateo tutte le religioni sono fonte potenziale di discordia al di là delle specifiche affermazioni dei testi sacri, ciò che le distingue è solo il potere di cui godono per imporsi sugli altri.

Tino

“Per un ateo tutte le religioni sono fonte potenziale di discordia al di là delle specifiche affermazioni dei testi sacri”

Ma magari fosse vero, sai quanti atei invece passano il tempo a dire che le religioni sono fonte di concordia ? Quanti atei che diventano specialisti dell’islam e passano il tempo a vantarne la bellezza ? Anche del cristianesimo ovviamente succede ma per l’islam è molto più frequente.

Luigi Tosti

Ottima iniziativa ed ottima lettera. Potrebbe forse essere estesa a tutte le altre religioni che, almeno attualmente, non perseguitano o discriminano gli atei.

MASSIMO

@ Luigi Tosti

Sig. Tosti, la conosco per fama e le dico che ho il massimo rispetto per lei e per ciò che ha fatto finora.
Però mi permetta una critica, e cioè: ma che tipo di discorso logico volete fare con quella gentaglia?
Come ho già detto prima, il fanatico religioso crede di fare la volontà di Dio, e pertanto crede di aver sempre ragione lui e che tutti gli altri hanno torto.
Quella purtroppo è gente che capisce soltanto le mazzate.

MASSIMO

Capisco che questo è un forum di persone colte che amano la democrazia, la libertà di pensiero, ecc… e pertanto certi discorsi qui non vengono accettati. Ma la realtà è ben diversa.
Il religioso in genere è uno che crede di avere la verità assoluta e di rappresentare Dio, e pertanto crede di aver sempre ragione per definizione. E con una persona che crede di aver sempre ragione, cercare di intavolare un discorso logico è solo una perdita di tempo.
Con queste tipo di persone i casi sono due: o le si evitano o le si prendono a mazzate. Non vedo altre soluzioni.

Diocleziano

La terza via, lenta e laboriosa, è quella di dimostrare alla luce del sole le loro falsità. Il ridicolo lascia meno ceneri dei roghi, le mazzate – se davvero intendi quelle sul groppone – creano martiri e sappiamo quanto sono abili ad avvantaggiarsene e moltiplicarli. Un cristiano ridicolizzato è difficile issarlo su un altare.

MASSIMO

Ecco bravo, la terza via è quella di ridicolizzarli, e forse è l’arma migliore contro di loro.

Monsieur Bovary

@ MASSIMO

Postilla: guardi che questa accusa di essere agnellini non attacca, solenne e nobile lupo.
Quando ci avrà dato una dimostrazione pratica di come noi, comuni cittadini italiani (e uso non a caso questo aggettivo distintivo, perché gli altri sono sudditi del Papa), possiamo debellare la minaccia islamica, mi prostrerò a onorare la sua marziale sapienza.

Monsieur Bovary

Personalmente, accetto ogni tipo di discorsi… ciò che non capisco è perché, secondo lei, il tentare il dialogo preclude in via definitiva la possibilità di passare poi ad argomenti più cogenti.
Non vedo perché debba essere così.
Io sono il primo a dire che i facinorosi, i fanatici che predicano e sobillano le masse contro di noi vanno individuati, fermati e messi in condizione di non nuocere con le buone o con le cattive.
Il punto è che questo è un forum di semplici persone laiche, non del Pentagono… cosa voleva che scrivessimo, armiamoci e bombardiamo tutto il Medio Oriente?
Non si tratta di buonismo, ma di buon senso e consapevolezza delle proprie capacità.
Questa è una possibilità dietro la quale non arretrare, ma è appunto l’ultima ratio. E non così semplice da attuare per chi è del settore. Per noi civilucci, impossibile.
Possiamo solo promuovere il più possibile una mentalità laica… mettere in luce, come scrive Diocleziano, le mille contraddizioni, incongruenze, falsità… sperando che, fra chi ancora è impantanato nella religione organizzata, almeno qualcuno si sfili.
Quando saranno istituiti centri di autodifesa laica contro mullah e preti mi faccia sapere, eh…

Tino

Ti ho risposto sopra, io non ho nulla contro questa lettera, anche se mi sembra più una lettera di testimonianza che di reale dialogo, ma francamente non credo per nulla che una lettera del genere possa avere una qualunque influenza sulla situazione degli atei nel mondo islamico. Oltrettutto io noto per esempio che qui in Francia le famiglie atee i cui figli si sono convertiti all’islam sono lasciate a se stesse, cosa succede in Italia ? Mi dirai ci sono anche atei i cui figli sono convertiti al cattolicesimo, certo ma in quel caso la separazione è meno violenta.

Monsieur Bovary

Rispondo qui a entrambi le sue repliche.

– Io non ho detto che ci sia una voglia globale… almeno! Mi limito a considerare che se c’è qualcuno che vuole smarcarsi, sapere che c’è chi condivide il suo percorso può essere d’aiuto… scarso finché si vuole;

– sugli europei convertiti. Tre possibilità: a) sono intellettualoidi alla gauche caviar che hanno trovato un nuovo modo per mostrarsi ribelli, anticonformisti e “contro”. Trascurabili (ma secondo me da censurare); al più, una riedizione degli useful idiots durante la Guerra Fredda; b) sono così fanatici che si uniscono ai militanti del califfato, dove la loro inesperienza e smidollataggine li condurrà a morte certa. Deperibili; c) convertiti per matrimonio. Pericolosi, da vigilare… e a cui sottrarre eventuali figli al minimo segnale di allarme (e qui mi fermo; non so quanti e quali dispositivi legali possano essere attuati nel caso);

– che la lettera, di per sé, non cambi di un ette la situazione degli atei nel mondo islamico è evidente, grazie per avermi recato la sua luce al riguardo;

– sulle famiglie atee i cui figli si sono convertiti all’Islam: in caso di figli minori, vigono le leggi della potestà genitoriale al di qua e al di là delle Alpi (mi corregga se erro); se i suddetti figli (a prescindere dall’età) sono così imbevuti da fiondarsi in Siria, beh, mi vien da dire c@##i loro… a un certo punto il genitore apprensivo deve lasciar spazio all’individuo razionale, e accettare che il figlio sia un emerito idiot@ e paghi per le proprie scelte. E possibilmente fare pace al più presto con eventuali sensi di colpa: si può creare un clima familiare favorevole all’uso critico della ragione, ma il cervello e la dignità non si trasmettono sempre in modo integro e lineare.
Un figlio fanatico e idiot@ resta un fanatico idiot@.

Tino

@ Monsieur Bovary
OK, aggiungo solo un quarto fenomeno,
– le conversioni di prossimità
Cioè ragazzi che vivono seppur in Europa in un ambiente profondamente musulmano, compagni musulmani, moschea nella via, professori della scuola pubblica ma musulmani, medico musulmano insomma figure nuove a cui identificarsi. Questo fenomeno prende ampiezza qui in Francia. Fra questi trovi il djiahdista come il musulmano moderato. Detto questo però perché sembra essere più facile che un convertito nasca in una famiglia atea che in una cattolica ? Almeno le statistiche (da prendere con le pinze) dicono questo.

francesco s.

Io queste statistiche non le conosco, ma da quello che leggo sui giornali convertiti che sono partiti in Siria anche dalla Francia sono pochi numericamente, rispetto alla popolazione francese, troppo pochi per qualsiasi inferenza statistica sulle famiglie “atee”.

Tino

@ Francesco S
La statistica è fatta sui genitori che chiamano il centro di prevenzione statale contro l’indottrinamento djiahdista. Molte di più di quelli che sono realmente partiti in Sira. Comunque mille persone non sono per nulla un campione piccolo per fare un sondaggio. Vabbé ho capito che questa cosa non interessa. Purtroppo interessa molto a chi ateo non è e ne aprofitta per dire che l’assenza di religione porta al nichilismo e via discorrendo. Io mi domando invece se quando ci esaltiamo per l’aumento del numero di atei non assistiamo più che altro a una scristianizzazione di passaggio verso altri lidi …

francesco s.

il 63% di 900 fa 567; gli atei e secondo un sondaggio in francia il 33% si dichiara ateo (il 41% ritiene l’esistenza di dio improbabile esclusa) ora il 33% di 66.400.000 è 21.912.000, vuol dire che 567/21.912.000 = 0.026 ‰ = 26 ppm di atei francesi potrebbe potenzialmente convertirsi all’Islam e diventare terroristi.

Nella produzione di massa la difettosità in genere è di 2700 ppm per capirci su cosa stiamo ragionando.

francesco s.

Tra l’altro sperando che Allah il misericordioso, li chiami a sé e gli offra le 72 vergini, ci sono 900 teste di cavolo in meno in Francia.

Nel senso va bene, rimanere in guardia, ma trattiamo le cose col giusto peso.

Tino

Intanto nel frattempo un convertito ha commesso un attentato in Francia.

francesco s.

Tino
Comunque ho deciso di comprare un Corano tradotto in italiano garantito UCOII che si affiancherà alla mia Bibbia CEI, voglio vedere su quali presupposti fondano la pace, anche se da alcune anteprime sul web ne vedo ben poche. In compenso non è molto lungo rispetto alle 2000 pagine di Bibbia CEI in carattere 9 pt

Tino

@ Francesco S.
Bene fammi sapere se è vero che la seconda parte è terrificante e violenta. Il che abroga la prima temporalmente più pacifica.

Tino

Stiamo parlando di uno studio che da un indicazione su una forte presenza di figli di atei tra i terroristi, e un’altro che da adirittura 80% di chiamate da parte di genitori atei al centro di prevenzione (quindi figli che non sono ancora partiti ma intendono farlo), se è per questo allora ti segnalo che tempo fa l’uaar titolava la Francia non è più un paese cattolico perché meno del 50% si dichiarava cattolico, allora nel frattempo questo tuo sondaggio vuol dire che c’è stato un aumento dei cattolici del 13% ????
Vabbé ripeto freghiamocene non è importante. Un po’ come il panettiere accusato di vendere alcol nei dolci pur essendo di origine tunisina. Che si arrangi.

francesco s.

Ho preso le cifre al ribasso, se prendessi quelle più alte la probabilità di “conversione al fanatismo” sarebbe ancora più bassa, tra l’altro dire che meno del 50% dei francesi si dichiara cattolico non vuol dire il resto e ateo, e non tutti i non credenti sono atei, quindi mi sono limitato agli atei in senso stretto.

Non vuol dire fregarsene ma ridimensionare la cosa alle dimensioni effettive. Poi non capisco come si è arrivati a questo discorso da una semplice lettera alle comunità islamiche italiane di invito alla concordia.

Tino

Non è una lettera di invito alla concordia ma a denunciare la repressione degli atei. Senza quella non è possibile nessuna concordia.

Tino

Intanto un altro attentato qui in Francia 12 passanti investiti dalla volante islamista. Il secondo attentato in due giorni. Qui facciamo la fine di Israele. Anzi almeno Israele sa difendersi.

giovanni da livorno

Mah…………………..ho proprio paura che Massimo abbia delle buone ragioni. Ci sono invero fra i musulmani che vivono in Europa (ad es. quelli balcanici) molti che si sono laicizzati e che non osservano i precetti del corano, però così non è nei paesi islamici.
Ci sono, in effetti, dei laici anche in quei luoghi, ma mi sembra che si tratti di minoranze sulla difensiva e spesso perseguitate. E non vedo leader laici, di paesi musulmani, in grado di prendere in mano la situazione e di modernizzare quegli stati, come lo furono ad es. Mustafà kemal Ataturk, o Mossadeq ai loro tempi.
Adesso prevalgono i leader religiosi.
Il fatto è che l’islam, a differenza del cristianesimo, non ha subito quelle sonore legnate che si chiamavano: illuminismo, Rivoluzione Francese, risorgimenti e rivoluzioni liberali, movimenti marxisti, rivoluzione messicana e guerra cristera, repubblica spagnola ecc.
E’ in forza di quelle legnate (che qualcuno, in questo blog, ha chiamato il “famoso aiutino a capire”) che i cattolici accettano, sia pure malvolentieri (salvo eccezioni), la separazione fra stato e chiesa, la libertà di opinione ecc.
Come possono gli islamici che non hanno subito il travaglio di cui sopra, accettare la libera diffusione delle idee e la laicità dello stato?
E, un tale travaglio non si improvvisa e non credo proprio che possa essere saltato.
Saluti. GdL

“Val più una buona bastonata che 100 parole”
(Proverbio popolare)

Monsieur Bovary

La saggezza popolare… ma noi abbiamo la capacità di dare bastonate?
Diamoci una risposta onesta.

giovanni da livorno

@ monsieur Bovary

ah! noi non ce l’abbiamo di certo la capacità di dare bastonate!
Del resto, poi, per dare bastonate a forze storiche come le religioni, ci vogliono altre forze storiche.
Però non è escluso che, per reazione, si formino, a livello internazionale, ampi schieramenti politici e strategici che possano assestare all’islam, quelle sonore bastonate che lo riducano a più miti consigli.
Naturalmente non è escluso ma nemmeno è garantito.
Saluti. GdL

Gérard

@Giovanni da Livorno

Ho viaggiato molto nei paesi musulmani, dal Marocco a Singapore e ho discusso con gente in tutti questi paesi ( e ho anche i miei migliori amici fra di loro ).
Ci sono piu miscredenti o indifferenti che puoi pensare . Pero come lo sai, non tutti sono eroi e non vogliono rischiare la vita o creare problemi alla loro famiglia portando la loro opinione sulla piazza pubblica . Ho spesso paragonato questa situazione a quella dei francesi o tedeschi durante l’ ultima guerra dove i partigiani erano pochi e molto quelli che stavano zitti e buoni : non che approvavano quello che veniva detto o fatto nel loro nome, ma non volevano avere problemi con le autorità …
Ho soggiornato in Marocco nel bled d’ un mio amico che vive in Italia . Esso ha portato a mangiare ai uomini del bled tre grosse scatole di Choucroute garnie de Strasburgo ( Crauti e maiale ) . Tutti hanno assaggiato, molti non hanno apprezzato perchè era un sapore molto nuovo, ma tutti hanno almeno assaggiato !! In questo bled, soltanto le donne frequentano la moschea …
Dunque non si deve generalizzare .
Rimane il problema degli emigrati che spesso hanno atteggiamenti islamizzanti .
Penso che questo sia una reazione ad una realta talmente diversa di quello che si aspettavano . Molti non hanno parenti e si sentono pesci fuori acqua . Spesso la loro rappresentazione dell’ Europa era eronea …
Dunque è un problema molto serio perchè gli scontri fra le differente communita sono sempre piu frequenti . E un peccato che non ci siano piu occasioni di discussioni dove ognuno potrebbe parlare apertamente senza dover fare sempre atto di falso buonismo .

P.S. Anche il ruolo di super-potenze e multinazionali in questa situazione attuale sarebbe da prendere sotto il microscopio..
( Sapevi per esempio che la Coca-Cola finanzia molti movimenti salafisti onde arginare la diffusione di bevande alcooliche in paesi musulmani ? )

Gérard

Giovanni da Livorno

Volevo anche aggiungere che la situazione difficile sul piano del lavoro porta anche la sua pietra ( e non soltanto una..) alla problematica .
Gli emigrati sono i primi toccati e anche i piu sfruttati ( so di che cosa parlo ) e contribua anche al rancore e al ripiegarsi su se stesso e la sua identita…

( La zona di Porretta Terme era piena di emigrati che lavoravano nelle diverse industrie sparse nei dintorni della citta . Non ci sono mai stati problemi grossi . Oggi molti sono senza lavoro e per la prima volta, ci sono predicatori ambulanti che vengono da fuori Italia per cercare a indottrinare questi ragazzi orma totalmente sbussolati ..) .

RobertoV

Dove c’è povertà, emarginazione aumentano gli estremismi, diventano territorio di coltura per ideologie estremiste che sono abili a cavalcare queste situazioni. E’ purtroppo una realtà storica.

giovanni da livorno

@ Gerard

mi auguro che tu abbia ragione.
Parimenti vero è il fatto che la discriminazione porta al ripiegarsi sulla propria identità e a dichiarare tutti gli esterni, nemici.
Saluti. GdL

“L’amore è talvolta corrisposto, talvolta no, l’odio sempre”
(F. de La Rochefocauld)

Tino

Ma anche no, tutti i gruppi discriminati non reagiscono nello stesso modo. Certi in maniera positiva lottano contro le discriminazioni ma senza opprimere le altre minoranze anch’esse magari discriminate.

giovanni da livorno

@ Gerard

quella della coca cola non la sapevo, ma non mi stupisce, dato che quella bevanda (che a me personalmente NON piace) è nata in un contesto sociale fondamentalista, avverso agli alcolici.

Di nuovo. GdL

Gérard

Se la Coca Cola ha pensato fare bene ( per le sue vendite ) potrebbe anche un giorno rimpiangerlo perchè nonostante ciò, la societa ha molti nemici nel medio oriente .
D’ altronde chi ha voluto cavalcare le religioni per scopi suoi ci ha spesso rimesso le piume ( Vedi Anwar Al Sadat et gli Fratelli musulmani, Israel con la creazione di Hamas per contrastare Al Fatah, Stati Uniti con l’ aiuto agli talebani durante il periodo russo etc etc…

Tino

Non so nula dei finanziamenti della Coca cola però Gérard i maggiori finanziamenti non vengono dall’occidente ma dai paesi del golfo che di soldi ne hanno. In Algeria l’Arabia Saudita ha finanziato la distribuzioni di testi salafiti, in ogni caso hai un link ?

Gérard

Ma di questo, tutti ne sono coscienti ed è di notorieta pubblica che Qatar, Arabia Saudita e compagnia bella forniscono i soldi . Tutte le guerre, anche quella che sta facendo Daesh approfitta sempre ai fornitori di armi, di tutto il mondo, Occidente compreso e poi… capire chi ha veramente interesse ad indebolire l’ Iran…

Tino

@ Gérard
A me sembra invece che dalla guerra in Irak in poi la politica USA sia fatta coscientemente o meno per rinforzare l’Iran. Talebani e Saddam erano nemici dell’Iran. E se non fosse perché il Pakistan (altro nemico dell’Iran) è utile agli USA, ma anche alla Cina per controbilanciare l’India …

Gérard

L’ Iran con i suoi alleati, lo hezbollah in Libanon, la Siria con Bashar ( un allawi, dunque un ramo sciita ) erano gli nemici piu pericolosi per Israel.. ( L’ Iran che continua a costruire la sua bomba atomica..) Credo che in atto ci sia una partita di poker…

P.S. Sembri in forma da leggerti … Vivi a Mantes la Jolie, Bobigny o un posto cosi ???

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