Al liceo scientifico Copernico e all’Istituto tecnico commerciale Luxemburg la fine dell’anno scolastico sarà ricordata per la grande catena umana che i 1900 studenti - ma vi hanno partecipato anche molti professori - hanno organizzato: il traffico non si è fermato ieri mattina, in corso Caio Plinio, ma per i ragazzi il flash mob «decentrato» al Lingotto è stato ugualmente importante. «È il nostro messaggio alla Provincia, dopo l’incontro che abbiamo avuto con il presidente Antonio Saitta la settimana scorsa per i lavori di bonifica dalla lana di vetro», dice Giulia Giovannini del Copernico. In quell’incontro a Palazzo Cisterna è stato consegnato un messaggio inedito.

«Le famiglie - spiega la vice preside del Copernico, Liliana Garciel - si sono dichiarate disposte ad autotassarsi pur di far andare avanti i lavori. Lavori per i quali la Provincia è in difficoltà finanziarie. Saitta è stato molto colpito da questa offerta».

In cerca di certezze

Ma intanto gli studenti vogliono certezze. I presidi Percuoco e Bossolasco nei giorni scorsi erano stati convocati dalla Direzione Scolastica Territoriale per ragionare sul possibile trasferimento in altri edifici, magari con turni pomeridiani. «Chiediamo l’impegno per un incontro tra l’ente proprietario dell’edificio, l’Asl-Spresal e la scuola nei prossimi giorni. Vogliamo conoscere - riassume Federico Giacone, rappresentante degli studenti del Copernico - il futuro della nostra scuola, cioè che sia stabilito un piano di azione “a compartimenti” per la bonifica dalla lana di vetro. Esattamente come era stato detto durante le assemblee dell’inverno scorso, quando sembrava che non ci fosse altra soluzione che chiudere gli istituti e trasferirci tutti con turni pomeridiani altrove. Anche adesso lo ribadiamo: i lavori devono essere fatti a lotti per consentirci di rimanere qui. Tanti studenti sono pendolari e questa è una scuola che ha moltissime attività pomeridiane: non vogliamo perdere né gli uni né le altre».

La protesta

Nadia Rosso, Gabriela Patrascanu e Alessia Marchetto, studentesse del Luxemburg: «Siamo molto preoccupate, non vorremmo cambiare scuola». Il professor Ermanno Cappelletto: «Gli utenti sono esseri umani, non cose da “traslocare”». La preside Maria Vittoria Bossolasco: «Noi desideriamo la messa in sicurezza, ma mantenendo le classi dove sono». La professoressa Rosa Maria Nebiolo del Copernico: «Durante i lavori fatti in questi mesi, i ragazzi hanno dimostrato una grande maturità: dovevano cambiare aule e laboratori ogni settimana, lo hanno fatto con senso di responsabilità». Le assemblee, le riunioni con i genitori e il cineforum si sono fatti nell’atrio. «Chiediamo che anche il resto degli interventi possa avvenire per lotti, come d’altra parte l’Asl ha autorizzato». Il problema è economico. Per questo gli studenti sono disposti a collaborare con la Provincia. «Se dovessero spostarci altrove - dice la vice preside Garciel - queste scuole come finirebbero?».

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