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Bankitalia: miglioramenti ma la ripresa stenta

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Bankitalia: miglioramenti ma la ripresa stenta

washington

«In Italia si sono intensificati i segnali congiunturali favorevoli, anche se deve ancora consolidarsi il riavvio del ciclo economico». Così il Bollettino economico della Banca d’Italia scatta l’istantanea della situazione economica del nostro paese. Una fotografia non troppo dissimile da quella contenuta nell’Outlook del Fmi che, per ora, vede per l’Italia una ripresa possibile di mezzo punto percentuale per quest’anno e di un +1,1 per cento l’anno prossimo (ma gli ispettori del Fondo arriveranno da noi all’inizio di maggio e a quel punto, forse, i contorni della politica di bilancio italiana saranno più definiti).

Bankitalia, però, crede di più degli esperti di Washington nel boost impresso al nostro sistema economico dall’allentamento monetario. E fa intendere chiaramente come la grande occasione offerta dal Qe non debba essere sprecata: il Pil, infatti, potrebbe ricevere dal Quantitative easing deciso a Francoforte, se questo sarà «realizzato con decisione», e dai bassi prezzi del greggio, (oltre che da una discesa dell’euro che da novembre a oggi è stata del 15 per cento), uno stimolo nel 2015-2016 di quasi due punti percentuali. «La riduzione della spesa energetica libera risorse che famiglie e imprese possono destinare a consumi e investimenti e potrebbe contribuire a un effetto sul Pil nell’ordine di mezzo punto percentuale in due anni». Il Programma di riacquisto dei titoli può tradursi inoltre in una maggiore crescita cumulata del Pil di 1,4 punti percentuali e un innalzamento dell’inflazione di oltre 0,5 punti in ciascuno dei due anni (il tasso di cambio contribuirebbe per due terzi all’aumento aggiuntivo del Pil, minori tassi per 0,4 punti)». Avendo già scontato parte di questo impulso nelle passate previsioni, Bankitalia stima ora che il Pil possa salire di oltre lo 0,5% nel 2015 e dell’1,5% nel 2016.

Qualcosa, del resto, si sta già muovendo nell’economia italiana e il primo trimestre del 2015 potrebbe concludersi con un lieve incremento del prodotto. «Nei primi mesi dell’anno in corso l’andamento dell’attività industriale è ancora incerto- osserva il bollettino- ma si riscontra un netto miglioramento della fiducia di famiglie e imprese». Un miglioramento di aspettative dovuto, secondo Bankitalia, anche agli effetti del Jobs act e degli sgravi contributivi.

Anche le condizioni d’offerta del credito in Italia stanno migliorando, seppure lentamente e in modo differenziato «per dimensione aziendale e settore di attività economica».La conclusione degli esperti di via Nazionale è univoca: «l’impulso fornito dalle politiche macroeconomiche si è accentuato significativamente negli ultimi trimestri e ha creato i presupposti per una ripresa della domanda interna, oltre a consolidare i benefici di quella estera». Ora serve «un rilancio del prodotto potenziale» per una crescita e un aumento duraturo dell’occupazione» che si può ottenere solo proseguendo nell’azione di riforma: «Il miglioramento del contesto normativo e delle condizioni per investire - è la conclusione - può incidere sulla capacità delle imprese italiane di rispondere e di adattarsi con successo ai cambiamenti strutturali in atto nell’economia mondiale».

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