Milano, 7 aprile 2015 - 18:17

Piazza Affari ai massimi dal 2008
Torna ai livelli pre crac Lehman

L’indice Ftse All Share sale 25.304 punti, come nell’ottobre di sette anni fa. Ftse Mibchiude in rialzo dell’1,71% a 23.706 punti (ottobre 2010)

di Redazione Economia

shadow

Nella prima seduta dopo la lunga pausa pasquale, l’indice Ftse Mib di Piazza Affari ha chiuso sui massimi da gennaio 2010, mentre l’All Share è tornato ai livelli pre crac Lehman Brothers, con il listino spinto dai titoli petroliferi. Più in generale l’intero azionario europeo si è mosso al rialzo sulla scia dell’allentamento delle tensioni sulla Grecia e della febbre da M&A dopo l’annuncio dell’offerta di FedEx per la società olandese Tnt Express. I dati Pmi della zona euro hanno inoltre confermato lo stato di salute della ripresa europea e fornito ulteriore sostegno al trend di crescita degli indici azionari. L’indice FTSE Mib ha chiuso in rialzo dell’1,71% a 23.706 punti, dopo aver toccato un massimo a 23.477 punti, valori che non si vedevano da gennaio 2010. Volumi per 3,58 miliardi di euro circa. L’indice europeo FTSEurofirst segna +1,51%.

In evidenza Eni (+3,86%) e gli altri titoli legati all’energia, in linea con lo stoxx europeo del settore petrolifero (+4,09%). Secondo un trader, i titoli del comparto replicano il forte rialzo registrato ieri - quando diverse piazze europee erano chiuse per festività - dai prezzi del greggio, dopo l’accordo sul nucleare con l’Iran. Secondo gli esperti, l’afflusso sul mercato del petrolio iraniano non sarà rapidissimo e si dovrà aspettare il 2016 per vedere gli effetti concreti. Un altro trader mette in evidenza l’annuncio di ieri dell’Arabia Saudita, che aumenterà il prezzo del greggio venduto in Asia per il secondo mese consecutivo. Mediobanca Securities sottolinea che l’accordo con l’Iran è una notizia positiva per Eni, che vanta una presenza storica nel Paese, nonostante le tensioni sui prezzi. “Un ammorbidimento delle sanzioni potrebbe portare a futuri nuovi accordi nel Paese e a una potenziale accelerazione del pagamento dei crediti ancora detenuti dalla società”, dice il broker Riflettori puntati su Saipem, che guadagna il 6,72% dopo l’annuncio che la controllante Eni proporrà Stefano Cao come nuovo AD della società di ingegneristica nella prossima assemblea, manager apprezzato dagli investitori internazionali In controtendenza Saras cede il 3,81%. Sempre sull’energia spunti su A2A (+4,25%) dopo le indiscrezioni sul possibile ingresso nell’azionariato del Fondo Strategico Italiano, controllato dalla Cdp, allo scopo di liberare risorse per nuove aggregazioni. Acquisti sul risparmio gestito sulla scia dei commenti positivi di Goldman Sachs che ha alzato i targer price di Azimut, Mediolanum, Anima e Banca Generali. In particolare, tra i preferiti della banca d’affari, Azimut sale del 4,17%. Positivi ma più defilati i bancari con Ubi e Popolare Milano tra i migliori del comparto. In controtendenza Bper, che lascia sul terreno lo 0,5%. Leggermente negativa Ansaldo Sts (-0,21%) da oggi nel Ftse Mib al posto di Gtech, cancellata dal listino milanese e passata a Wall Street come Igt.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT