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Affitti: studenti universitari salassati, dieci regole per difendersi

di Erika Tomasicchio
A Roma e Milano i canoni sono un salasso per i fuorisede in cerca di un alloggio, con picchi di 1500 euro per posto letto nella capitale. Spesso i contratti non sono dichiarati al fisco e le stanze hanno impianti non a norma. Il decalogo dell’Unione inquilini per gli studenti: come stare alla larga da affitti in nero e spese non dovute
Una giungla fitta d’insidie, tra alloggi a prezzi esorbitanti, contratti mai registrati e canoni versati in nero a proprietari ingordi. Si presenta così il mercato degli affitti per i fuorisede, 500.000 studenti alle prese tra ottobre e novembre con l’inizio dell’anno accademico. Le città universitarie più care d’Italia si confermano Roma e Milano. La capitale detiene il primato dei canoni d’oro: per una stanza si arriva a sborsare da 300 fino a 1500 euro mensili. Nel capoluogo lombardo da 250 a 1200 euro. A denunciare il caro-prezzi è il centro studi Casa.it: Ferrara, Torino e Urbino, le località più convenienti, conquistano il titolo di città a misura di studente.

Affitti proibitivi a Roma. La vicinanza agli atenei pubblici o privati incide molto sull’importo del canone. È nel circondario delle università che i proprietari di appartamenti fanno gli affari migliori, approfittando anche della cronica carenza di posti letto nelle strutture gestite dagli enti regionali per il diritto allo studio (sufficienti a coprire il 2% della domanda). A Roma, il canone minimo mensile per un alloggio nelle aree Tor Vergata, Salaria e Ostiense si aggira dai 360 ai 520 euro per un monolocale. Se si aspira a un bilocale, bisogna prepararsi a spendere da 540 a 780 euro. Cifre non sempre a portata di tasca, ecco perché in alcuni casi il costo arriva persino a influenzare la scelta dei corsi di laurea.

Stesso discorso a Milano: chi cerca una stanza in periferia, distante dai poli universitari cittadini, può cavarsela con un minimo di 250 euro. In zona Città Studi, oppure intorno alla Bocconi e alla Bicocca si trovano monolocali-occasione a un prezzo tra i 300 e i 450 euro, oppure bilocali dai 450 ai 600 euro mensili. Le sistemazioni in pieno centro sono per pochi eletti. Qui i canoni toccano le stelle, fino a 1.200 euro al mese, per chi se lo può permettere. Va considerato, inoltre, che spesso gli affitti non sono dichiarati al fisco e le case si rivelano prive dei servizi promessi o con impianti non a norma.

Dove dormire spendendo poco. Tra le città più accessibili per le famiglie degli studenti universitari spiccano Ferrara (con alloggi in periferia dai 220 ai 450 euro), e poi Torino e Urbino: in entrambe si dorme un mese con una cifra compresa tra 200 e 550 euro.

(30 Novembre 2013)
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