Il silenzio del Parlamento sui diritti

Le riforme. Una sessione parlamentare. Per cambiare la legislazione sulle sostanze stupefacenti. Per abolire la legge Cirielli sulla recidiva e realizzare politiche utili a decongestionare gli istituti di detenzione. Poi l'introduzione del delitto di tortura e l'istituzione di un Garante nazionale per i diritti dei detenuti. Sono queste le richieste che i promotori della campagna 3leggi rivolgono, in una lettera aperta, al ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, e ai parlamentari. Affinché l'Italia possa rispondere, con i fatti, alle richieste dell'Onu e della Corte Europea dei diritti dell'uomo.

A seguire, il testo della lettera. E qui la pagina su Avaaz per raccogliere le sottoscrizioni dei cittadini.

Dopo il messaggio del Capo dello Stato alle Camere dello scorso 8 ottobre, dopo le polemiche sul trattamento “diseguale” dei detenuti, dopo le inchieste giornalistiche sullo stato delle carceri italiane, che ne è rimasto oggi del grande problema delle carceri fuori legge?

L’Italia entro la primavera del 2014 non solo deve dare vita obbligatoriamente a un organismo terzo di garanzia nei luoghi di detenzione perchè si è impegnata in tal senso con le Nazioni Unite, avendo ratificato il protocollo opzionale alla convenzione Onu contro la tortura. Deve anche dare una risposta alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che è pronta a condannare per tortura l’Italia e a risarcire migliaia di detenuti per il trattamento subito nelle nostre carceri sovraffollate. Non basterà certo calcolare nello spazio vitale dei detenuti i corridoi nei quali passeranno qualche ora d’aria in più per farla franca.

Le organizzazioni impegnate nella campagna per le #3leggi di iniziativa popolare sulla giustizia, hanno affidato a un gruppo di parlamentari quelle proposte che costituiscono un vero e proprio programma per una nuova giustizia penale e penitenziaria. Se approvate, rivoluzionerebbero in senso democratico la nostra giustizia penale oggi iniqua e asfittica, restituendo dignità alla parola “garantismo”.

Le proposte prevedono: un cambio radicale della legislazione sulle sostanze stupefacenti per smettere di reprimere i consumatori e far uscire i tossicodipendenti dal carcere; politiche di decongestionamento delle carceri a partire dalla abrogazione della legge Cirielli sulla recidiva, da un minore uso della custodia cautelare e dalla depenalizzazione di tutto ciò che riguarda l’immigrazione; l’introduzione del delitto di tortura nel codice penale; l’istituzione del Garante nazionale dei diritti dei detenuti. 

Ci appelliamo al Governo, e al Ministro della Giustizia in primis, perché più che tempo di parole è ora tempo di agire, così rispondendo a tutte le accuse di una giustizia che funziona a varie velocità. 

Ma è anche tempo di finirla con gli interventi retorici o le polemiche strumentali. Per questo ci rivolgiamo anche ai Parlamentari perché diano un senso politico alle proprie parole, fossero state di solidarietà o di polemica. 

Serve una sessione parlamentare straordinaria dedicata al Carcere, servono provvedimenti seri ed efficaci, come quelli contenuti nelle proposte di legge su cui abbiamo raccolto le firme e che sono state riprese nei PdL 1799/1800/1801/1802 depositati alla Camera dei Deputati. L’Italia deve rispondere all’Europa e all’Onu. Lo faccia bene con riforme che durino nel tempo.

3leggi

Il comitato promotore delle #3leggi è formato da: A Buon diritto, Acat Italia, L’Altro Diritto, Associazione 21 luglio, Associazione difensori di Ufficio, A Roma, insieme – Leda Colombini, Antigone, Arci, Associazione Federico Aldrovandi, Associazione nazionale giuristi democratici, Associazione Saman, Bin Italia, Consiglio italiano per i rifugiati – Cir, Cgil, Cgil – Fp, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Cnca, Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Fondazione Giovanni Michelucci, Forum Droghe, Forum per il diritto alla salute in carcere, Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva Onlus, Gruppo Abele, Gruppo Calamandrana, Il detenuto ignoto, Itaca, Libertà e Giustizia, LILA Onlus – Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, Medici contro la tortura, Naga, Progetto Diritti, Ristretti Orizzonti, Rete della Conoscenza, Società della Ragione, Società italiana di Psicologia penitenziaria, Unione Camere penali italiane, Vic – Volontari in carcere

Qui il sito della campagna. Qui è possibile sottoscrivere la lettera aperta

twitter: @carminesaviano

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2 commenti

  • Tutto vero, tutto bello, tutto fantastico.
    Ma l'associazione italiana per i diritti delle vittime dei reati dove si trova ?? Chi la rappresenta nel dibattito, chi ne scrive sui giornali, chi si offre per legiferare in loro favore ??
    Sono nauseato di sentir parlare solo dei diritti dei detenuti.