AGENZIA DELLE ENTRATE
Fisco, arriva il redditometro
a prova di «privacy»
Non si utilizzeranno le medie Istat per alcune spese
L’Agenzia delle Entrate «sblocca» il redditometro, accogliendo in una circolare le osservazioni avanzate dal garante della privacy: non si utilizzeranno le medie Istat per il calcolo di alcune spese, per il nucleo familiare si farà riferimento ai dati del Comune mentre il cosiddetto «fitto figurativo» sarà utilizzato solo in fase di contraddittorio. In dettaglio l’Agenzia non utilizzerà nel nuovo accertamento sintetico, né in fase di selezione, né in sede di contraddittorio, le spese correnti determinate solo con la media Istat (ad esempio alimentari e bevande, abbigliamento e calzature, alberghi e viaggi organizzati). La tipologia di famiglia di appartenenza (lifestage) verrà confrontata con i dati dell’Anagrafe Comunale. Il «fitto figurativo», attribuito a coloro per i quali non si conosce la disponibilità di un’abitazione nel comune di residenza, è escluso dalla fase di selezione ma rientra nel contraddittorio. La circolare tiene conto del parere del Garante della Privacy del 21 novembre 2013. Le spese per beni e servizi di uso corrente determinate con esclusivo riferimento alla media Istat della tipologia di nucleo familiare e area geografica di appartenenza restano fuori anche dal contraddittorio con il contribuente, oltre che dalla fase di selezione. Solo nel caso in cui gli importi corrisposti per tali spese dovessero essere individuati puntualmente dall’Ufficio potranno essere oggetto di contraddittorio e concorrere quindi alla ricostruzione sintetica del reddito. Per evitare che vengano selezionati contribuenti per i quali emerge uno scostamento individuale che potrebbe invece trovare giustificazione nel reddito complessivo dichiarato dalla famiglia, l’Ufficio delle Entrate accende un faro sulla reale situazione del nucleo familiare prima ancora di inviare l’invito al contraddittorio grazie al collegamento telematico con l’anagrafe comunale.
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