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Ieri sera, ho appreso purtroppo che Gabriele Ideo non è più tra noi. Era malato da molto tempo.

La notizia è stata per me un pugno nello stomaco, ho perso molto di più di un amico.

Dopo qualche minuto, mentre pensavo a lui ed a quali parole avrei usato per ricordarlo mi è venuto in mente che qualche giorno fa ci ha lasciato Francesco Marabotto, una persona che ha dato tanto al movimento, soprattutto nella sua prima fase ma che purtroppo conoscevo poco. Giovanni e Teresa lo hanno ricordato. Noi abbiamo chiesto a Maria Paola Costantini di raccontarci di Francesco e lei lo ha fatto con una lettera che abbiamo pubblicato sul nostro sito.

Gabriele invece lo conoscevo bene. L'ho incontrato per la prima volta credo 15 anni fa ad Alessandria, la sua città, con l'allora responsabile locale Bottino.

Diventammo subito amici, entrambi eravamo entrati da poco nel movimento. Ne apprezzai subito la gentilezza, l'umanità e la franchezza.

Una persona con queste caratteristiche è merce rara..e a queste associava una passione civica ed una forza di volontà davvero fuori dal comune.

Un impegno davvero a tutto campo, ad Alessandria in questi anni abbiamo fatto tra le cose più belle per il movimento. Dall'impegno sulla scuola a quello sulla responsabilità sociale d'impresa, dall'attività costante e quotidiana per la tutela dei diritti del malato al lancio dell'assemblea tematica sui temi della tutela dei diritti dei migranti che sono tanti in quell'area e che ha coinvolto nel movimento come cittadini attivi.

E' stata persona che ha avuto sempre una mente aperta, pronta a cogliere nuove opportunità. Nella sua assemblea ha sempre puntato sui giovani e sull'idea che l'insieme di esperienza e novità potesse essere la chiave per cambiare le cose.

E' stato segretario regionale e poi presidente regionale ed anche in quella esperienza ha messo quella passione e quello spendersi senza risparmio che erano due delle caratteristiche che gli permettevano di "fare la differenza". Così come nell'impegno in direzione nazionale.

Ci sono tante cose che mi vengono in mente pensando a Gabriele. I giri per Alessandria e dintorni per incontrare gli attivisti del movimento con la sua macchina sempre piena di carte e "quasi scassata", le cene parlando di politica e cittadinanza attiva bevendo Nebbiolo, le telefonate in cui gli chiedevo consigli quando ero giù di morale e non ero sicuro che le strade che stavamo prendendo per il movimento fossero quelle giuste, le mie arrabbiature nei suoi confronti per il fatto che pur essendo malato non si prendeva cura di se.

Da un pò di tempo un raggio di sole era entrato nella sua vita....era diventato nonno...e da quel momento non faceva più battute sul fatto che "tanto siamo tutti a tempo determinato e prima o poi dobbiamo andarcene", era felice.

L'ho sentito a Natale per gli auguri ed ho risentito la stessa voce di 15 anni fa.
Spero che la terra gli sia lieve. Se ne va un cittadino attivo, un uomo buono, una persona speciale, un amico vero.
Se, almeno un pò, ognuno di noi dovesse assomigliargli, potremo dire di aver fatto il nostro dovere nel nostro movimento ed in questo paese. 

Ci mancherai amico mio.
Antonio Gaudioso

Antonio Gaudioso

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