Milano, 10 marzo 2014 - 13:14

Un’assistenza più appropriata
per chi soffre di malattie intestinali

Circa 200mila italiani soffrono di malattia di Crohn e colite ulcerosa. Per loro un Percorso proposto da Cittadinanzattiva e associazione AMICI

di Maria Giovanna Faiella

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Si stima che la malattia di Crohn e la colite ulcerosa colpiscano circa 200mila italiani, ma tuttora esistono notevoli differenze da regione a regione rispetto alla tempestività della diagnosi e all’accesso alle terapie, per cui i pazienti sono spesso costretti a spostarsi per potersi curare. E sono ancora poche le regioni che hanno inserito riferimenti alle malattie infiammatorie croniche intestinali nella programmazione e ancor meno quelle che hanno previsto un Pdta - Percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale. Eppure questo strumento potrebbe garantire standard di qualità e assistenza omogenei su tutto il territorio nazionale. Da qui la proposta di un Pdta per le malattie infiammatorie croniche dell’intestino, malattia di Crohn e colite ulcerosa, realizzato da Cittadinanzattiva e Amici onlus, associazione nazionale per le malattie infiammatorie croniche dell’intestino.

Un lavoro condiviso

Alla stesura del Pdta hanno contribuito diversi professionisti del mondo della sanità: ACOI - Associazione chirurghi ospedalieri italiani, Agenas - Agenzia nazionale per i servizi sanitari, Aigo - Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopici digestivi ospedalieri, Anmdo - Associazione nazionale dei medici delle direzioni ospedaliere, Fiaso - Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere, Fimmg - Federazione italiana dei medici di medicina generale, Ig.ibd - Gruppo italiano per lo studio delle malattie infiammatorie croniche intestinali, Ipasvi -Federazione nazionale collegi infermieri professionali, Sied - Società italiana endoscopia digestiva, Sifo - Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie, Sige -Società italiana di gastroenterologia, Sihta - Società italiana di Health technology assessment, Simg - Società italiana di medicina generale rappresentanti degli psicologi, reumatologi e della programmazione di alcune regioni. Coinvolto anche il Ministero della Salute come osservatore esterno.

Dalla prevenzione alla diagnosi

«Il Pdta è uno strumento necessario per arrivare a una gestione integrata delle malattie croniche prendendo in carico il paziente a partire dalla prevenzione fino alla diagnosi, al trattamento e alla riabilitazione - afferma Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato - Cittadinanzattiva -. Questo percorso è stato costruito partendo dai bisogni dei pazienti e integrando poi i contributi dei principali professionisti coinvolti nell’assistenza proprio per dare indicazioni pratiche che possano garantire una diagnosi precoce della malattia, trattamenti appropriati ed equi su tutto il territorio nazionale e la presa in carico globale del paziente». «Ci sono pazienti che hanno dovuto attendere anche più di cinque anni per avere una diagnosi, spostandosi spesso in altre regioni - riferisce Salvatore Leone, direttore di Amici onlus -. C’è chi spende più di 600 euro per esami e medicinali perché, pur essendo malattie croniche, alcune prestazioni non rientrano nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, che ancora non sono stati aggiornati. I disturbi invalidanti che caratterizzano queste malattie, poi, costringono chi ne soffre ad assentarsi spesso dal lavoro o da scuola».

Fondi per le regioni

Una tempestiva diagnosi e l’immediato e appropriato accesso alle terapie potrebbero evitare lo sviluppo di complicazioni, oltre a far risparmiare risorse economiche. «Ci auguriamo che il Pdta per le malattie infiammatorie croniche dell’intestino sia al più presto adottato dalle regioni, anche perché le risorse ci sono - sottolinea Aceti -. Sono stati stanziati circa 200 milioni di euro dedicati ai “Modelli avanzati di gestione delle malattie croniche” nell’ambito degli Obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale per il 2013 approvati dalla Conferenza Stato-Regioni il 20 febbraio. Basta attingere da quei fondi».

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