Milano

Ultim'ora

Medicina, verso l’addio al numero chiuso. Al Senato via libera al testo base per lo stop ai quiz

Milano, avanzi delle mense ai poveri:
i bambini a casa con la loro doggy bag

Ogni giorno buttate via 8,6 tonnellate di alimenti. Agli alunni un cestino speciale. Le varie scuole 'adotteranno' gli anziani sotto la soglia di povertà. I City Angels i primi a distribuire ai clochard 100 coperti da Milano Ristorazione

2 minuti di lettura
Gli americani lo chiamano doggy bag, un sacchetto per portare a casa gli avanzi del ristorante. Un qualcosa di simile presto verrà dato in dotazione anche a una parte dei 65mila bambini che mangiano in mensa a scuola. Così quel che resta sul tavolo non verrà sprecato ma diventerà un cestino della solidarietà. È una delle iniziative per evitare che vada sprecato cibo fresco e commestibile: il Comune, in collaborazione con Milano Ristorazione, lo destinerà ai più bisognosi, che siano gli anziani del quartiere, oppure i clochard assistiti nei centri del volontariato, quando non addirittura le stesse famiglie meno abbienti delle materne e delle elementari pubbliche.

Un’operazione complessa, che nasce dopo la campagna lanciata da questo giornale in ottobre contro gli sprechi nelle mense scolastiche. Un tema non da poco: ogni giorno, da anni e anni, circa 8,6 tonnellate di cibo avanzate dalle scuole finiscono in pattumiera. Una quantità enorme di alimenti, spesso intatti, nemmeno arrivati sulle mense, che il Comune ora vuole trovare il modo di distribuire a chi ha bisogno. Quelle 2300mila persone che a Milano sono a rischio povertà.

«Siamo partiti oggi con la donazione di 80/100 pasti al giorno alla nuova struttura di accoglienza di via Pollini, realizzata nei locali sottratti alla mafia, dove l’Associazione City Angels li distribuirà ai suoi assistiti — ha anticipato in commissione educazione a Palazzo Marino, Gabriella Iacono, presidente di Milano Ristorazione — . Si tratta di pasti che vengono preparati in eccedenza ogni mattina in quattro centri cucina e che non vengono nemmeno portati alle scuole perché ci sono alunni assenti. Congeliamo queste pietanze e le regaliamo alle organizzazioni no profit che gestiscono mense dei poveri. Per ora partiamo con i City Angels, mentre Banco Alimentare continuerà a recuperare frutta e pane dalle scuole. Ma collaboreremo anche con altri enti».

Seconda azione del piano antisprechi è quella che coordina l’assessore Francesco Cappelli, con Milano Ristorazione: gli alunni si porteranno a casa in un sacchetto il cibo avanzato. «Sto parlando con i dirigenti scolastici — spiega il responsabile del settore Educazione — per sensibilizzare i bambini a raccogliere ogni giorno quel che resta sul tavolo per evitare che finisca in pattumiera. Pane, frutta, yogurt e budini, per esempio, potranno essere messi in cestini da portare a casa o da donare alle famiglie povere del quartiere». L’assessore Cappelli era stato il primo a lanciare l’allarme sui bambini che mangiano solo una volta al giorno, in mensa: «Stiamo studiando le modalità con le quali recuperare il cibo e farlo girare nelle case dove serve, senza violare la privacy e senza esporre nessuno alle voci, con grande discrezione, ovviamente. È possibile anche che i cestini possano essere distribuiti alle parrocchie della zona che hanno contatti con i poveri».

Terza ed ultima parte del progetto è quella della 'adozione' diretta di gruppi di anziani da parte delle singole scuole. Di questo si sta occupando l’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, che ha allertato i Servizi sociali: «Abbiamo individuato un primo gruppo di circa 500 anziani, ultrasessantenni, che potranno fare riferimento alla scuola più vicina per ritirare i pasti in eccedenza che verranno raccolti nei cestini a fine pranzo». Il Comune ha scelto 500 persone povere, fra quelle che prendono il sussidio economico. «Ma sono tutte persone autosufficienti e con buone capacità di relazione — aggiunge l’assessore — . Bisogna pensare al contesto scolastico e a non turbare i bambini, perché diventi un’esperienza di solidarietà diretta, concreta e positiva. Il tutto con un’associazione del terzo settore o i custodi sociali a seguire materialmente tutte le fasi dell’operazione».