Le principali interazioni farmaci-alimenti

  • Cibi e bevande possono influire sull’assorbimento e l’efficacia dei farmaci, renderli inefficaci, potenziarne la tossicità o un particolare effetto collaterale o creare effetti indesiderati anche gravi. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato sul proprio sito la sintesi della guida «Avoid food-drug Interaction», messa a punto dalla Food and Drug Administration americana insieme alla Lega Nazionale dei Consumatori (National Consumers League), da cui sono tratti i testi di questa gallery

  • L’alcol può amplificare o ridurre l’effetto di molti medicinali: antistaminici (aumenta la sonnolenza), analgesici e antipiretici (rischi di danni al fegato e sanguinamento gastrico), analgesici narcotici (può aumentare la probabilità di effetti gravi, come coma o morte), broncodilatatori (nausea, vomito, mal di testa, irritabilità), statine (danni al fegato), nitrati vasodilatatori (abbassamento della pressione), antagonisti della vitamina K/anticoagulanti, antibatterici ossazolidinononi (linezolid), metronidazolo (nausea, crampi allo stomaco, vomito, vampate di calore, mal di testa), antimicotici (aumento del battito cardiaco), antimicobatterici, antiprotozoari (nausea, crampi allo stomaco, vomito, vampate di calore, mal di testa), farmaci anti-ansia e panico, antidepressivi, antidepressivi-inibitori della monoaminoossidasi, antipsicotici, sedativi e ipnotici, farmaci per il disturbo bipolare

  • Anche la caffeina può interagire con diversi medicinali: broncodilatatori (eccitabilità, nervosismo, tachicardia), antibatterici (accumulo della sostanza), antibatterici ossazolidinononi, antipsicotici

  • Gli ACE-inibitori (captopril, enalapril, lisinopril, moexipril, quinapril, ramipril), per disturbi cardiovascolari, possono aumentare la quantità di potassio nell’organismo. Troppo potassio può essere dannoso e causare battito cardiaco irregolare e palpitazioni. È dunque da evitare l’eccesso di cibi ricchi di potassio, come banane, arance, verdure a foglia verde e sostituti del sale che contengono potassio

  • Anche le arance sono ricche di potassio...

  • ... e le verdure a foglia verde

  • Glicosidi (digossina) per disturbi cardiovascolari: gli alimenti ricchi di fibre possono ridurre la digossina nell’organismo, per cui è preferibile assumerla almeno due ore prima o due ore dopo aver mangiato cibi ricchi di fibre (come la crusca)

  • La senna può ridurre la quantità e l’azione della digossina: si tratta di una pianta («Cassia angustifolia» o «Senna alexandrina») con proprietà lassative

  • Anche l’iperico (erba di san Giovanni) può ridurre l’efficacia della digossina

  • Va evitata l’assunzione di digossina con la liquirizia nera (che contiene la glicirrizina, presente in alcune caramelle, torte e altri dolci). L’associazione della digossina con la glicirrizina può causare aritmia cardiaca e infarto

  • Statine (atorvastatina, fluvastatina, lovastatina, pravastatina, simvastatina, rosuvastatina), per disturbi cardiovascolari: non eccedere con il succo di pompelmo (non più di un quarto di litro) se si sta assumendo atorvastatina, lovastatina, simvastatina. Grandi quantità di succo di pompelmo possono aumentare i livelli di statine nell’organismo e quindi la probabilità di effetti collaterali

  • Antagonisti della vitamina K/anticoagulanti (warfarin): la vitamina K contenuta negli alimenti può rendere il farmaco meno efficace. I cibi ricchi di vitamina K sono: broccoli...

  • ...cavoli...

  • ...spinaci...

  • ...cime di rapa...

  • ...e cavoletti di Bruxelles

  • Evitare il succo di mirtillo o i prodotti a base di mirtillo durante l’utilizzo
    di anticoagulanti, perché possono modificarne gli effetti

  • Altri alimenti che vanno evitati durante l’assunzione di antagonisti della vitamina K/anticoagulanti (warfarin) perché possono aumentare il rischio di sanguinamento sono: aglio...

  • ...zenzero...

  • ...glucosamina (un integratore)...

  • ...ginseng...

  • ...e ginkgo biloba

  • Farmaci della tiroide (levotiroxina): potrebbe essere necessario modificare la dose del farmaco se si mangia farina di soia (che si trova anche nel latte artificiale di soia), farina di semi di cotone...

  • ...noci...

  • ...e fibra alimentare

  • Antibatterici chinolonici (ciprofloxacina, levofloxacina, moxifloxacina): non assumere ciprofloxacina solo con prodotti lattiero-caseari (come il latte e lo yogurt) o succhi di frutta arricchiti di calcio, ma con un pasto completo che eventualmente contenga anche questi prodotti

  • Antibatterici tetraciclinici (doxiciclina, minociclina, tetraciclina): con la tetraciclina evitare il latte e i latticini (formaggio, yogurt, gelato) un’ora prima o due ore dopo

  • Antibatterici ossazolidinononi (linezolid): evitare grandi quantità di alimenti e bevande ricchi di tiramina durante l’utilizzo di linezolid. Alti livelli di tiramina possono causare un improvviso, pericoloso, aumento della pressione del sangue. Gli alimenti avariati, non refrigerati o non conservati correttamente, i cibi stagionati, in salamoia, fermentati o affumicati possono contenere tiramina. Alcuni di questi sono: formaggi stagionati, manzo o fegato di pollo, salsiccia secca, caviale, aringhe secche o in salamoia, acciughe, estratti di carne, avocado, banane, fichi in scatola, frutta secca (uvetta, prugne), lamponi, frutta troppo matura, crauti, fagioli di soia e salsa di soia, estratto di lievito (tra cui il lievito di birra in grandi quantità), fave

  • Anche quantità eccessive di cioccolato sono da evitare se si assume linezolid

  • Molte bevande alcoliche contengono tiramina (da evitare come detto con il linezolid), compresa la birra alla spina, il vino rosso, lo sherry e i liquori. La tiramina può anche essere presente nella birra analcolica o a ridotto contenuto di alcol

  • Antimicobatterici (etambutolo, isoniazide, rifampicina, rifampicina + isoniazide, rifampicina + isoniazide + pirazinamide): evitare cibi e bevande con tiramina (vedi immagini precedenti) e alimenti che contengono istamina (tonnetto striato, tonno e altri pesci tropicali), se si assume isoniazide da solo o in combinazione con altri antimicobatterici. Alimenti con istamina possono causare mal di testa, sudorazione, palpitazioni, vampate di calore e ipotensione