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Scuola, la maturità secondo la Giannini: come cambia e quanto si risparmia

Nelle intenzioni del ministro l'esame dovrebbe essere sostenuto con soli commissari interni, il che comporterebbe una riduzione di spesa di circa 80 milioni. Ci sarebbero poi novità per quanto riguarda la tesina e per il colloquio, una parte del quale dovrebbe essere sostenuto in lingua straniera 

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La maturità ritorna con le commissioni interne? Secondo il ministro Stefania Giannini, la rivoluzione che gli studenti italiani si dovranno aspettare nel 2016 è proprio questa. Un esame di maturità con soli commissari interni serve a risparmiare un bel gruzzolo e alleggerire le casse dello Stato. Per la verità, non si tratta di una novità assoluta e spulciando negli atti parlamentari che portarono alla riforma Berlinguer, avere una commissione tutta "interna" era il desiderio del ministro che cancellò la maturità. Poi, la discussione nei due rami del Parlamento portò ad un compromesso: metà commissari esterni e metà membri interni.

TIMELINE Come è cambiata la maturità 1859-2012

Ma quanto si riuscirebbe a risparmiare se la novità annunciata a Repubblica dalla titolare di viale Trastevere si trasformasse in modifica legislativa? I compensi di commissari e presidenti sono fissati da un decreto che risale ormai al 2007. Il compenso è suddiviso in due parti: una quota che fa riferimento al ruolo (presidente, commissario interno o commissario esterno) e un'altra quota che dipende dalla distanza tra il luogo di servizio (o di residenza) e la sede degli esami. Nell'esercizio 2013 figuravano nel bilancio del ministero dell'Istruzione poco meno di 163 milioni per pagare i compensi dei presidenti e dei commissari.

Se si passasse a commissioni totalmente composte da professori interni si risparmierebbero "appena" 80 milioni di euro all'anno. Perché se si lasciasse il compenso dei membri interni invariato la maturità costerebbe 83 milioni all'anno. Ma qualcuno fa notare che anche le scuole paritarie condurrebbero gli esami con i propri prof. Negli anni i cui Letizia Moratti (nel 2001) introdusse la novità si registrò un boom di candidati esterni nelle private. E nulla cambierebbe neppure con l'esame di idoneità per essere ammessi agli esami dell'ultimo anno. Perché anche questi verrebbero gestiti con insegnanti interni.

Un'altra novità che intende introdurre la Giannini riguarda la tesina che apre il colloquio e che serve agli studenti a rompere il ghiaccio superando il "trauma" di trovarsi davanti alla commissione d'esame. Il ministro propone di fare illustrare ai maturandi un progetto sull'intero percorso dell'ultimo anno. Col rischio che il colloquio si dilati a dismisura. Perché dopo l'esposizione del "progetto", la commissione dovrebbe sondare la preparazione del candidato anche in tutte le altre discipline. A meno che il colloquio non si riduca soltanto all'illustrazione iniziale.      

Sembra essere definitivamente tramontata invece l'idea di trasformare la terza prova, quella confezionata la mattina stessa dalla commissione, con una prova Invalsi sulla falsariga di quello che accade all'esame di terza media. Ma per passare alla prova oggettiva occorre validare gli item. Una novità arriverà già dal 2015: una parte del colloquio dovrebbe essere effettuato nella lingua straniera studiata dai ragazzi. Anche per una disciplina non linguistica. Ma sarà difficile che la novità si realizzi davvero: perché non è detto che, se i ragazzi hanno studiato con modalità Clil la Fisica, si ritrovino un docente esterno adeguatamente preparato ad affrontare il colloquio in lingua. Se invece il commissario sarà interno la novità si realizzerà.
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