Il Tirreno

Fecondazione eterologa: la Conferenza delle Regioni approva le linee guida

Fecondazione eterologa: la Conferenza delle Regioni approva le linee guida

Al via gli incontri con le prime coppie all’ospedale fiorentino di Careggi a Firenze, primi interventi forse entro novembre

04 settembre 2014
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FIRENZE. Via ai primi appuntamenti all'ospedale fiorentino di Careggi per le coppie che desiderano intraprendere la fecondazione eterologa. Gli incontri si svolgono al reparto maternità. La prima a presentarsi è stata una coppia over 40 che risiede in un comune del Fiorentino. Documentazione clinica in mano "Vediamo come va a finire" hanno detto, visibilmente tesi prima di incontrare i medici: "Non abbiamo mai tentato all'estero". La Toscana è la prima regione in cui vige una delibera sui criteri tecnici per l'eterologa. E' un debutto storico per la fecondazione eterologa all'ospedale Careggi di Firenze. Otto le coppie che si sottoporranno ai test per sapere se ci sono le condizioni per essere ammessi al trattamento, ma la lista di attesa è lunga e la maggior parte dei richiedenti viene da fuori regione.il primo intervento di fecondazione eterolga sarà entro novembre." Lo ha affermato Elisabetta Coccia, del dipartimento di ostetricia e ginecologia di Careggi, nell'ambito di una conferenza stampa. "Serve un mese inevitabilmente per la parte diagnostica e poi c'è la preparazione, che significa donna stimolata, ovociti da fertilizzare. Se poi riscieremo a farlo prima...".

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Un vero e proprio boom che potrebbe portare l'ospedale ad aumentare le giornate dedicate a questa pratica, che per il momento si terrà ogni settimana per un'ora e di giovedì mattina. La Toscana infatti è stata la prima regione ad aver fissato subito le linee guida per la fecondazione assistita nelle strutture pubbliche e nei centri privati specializzati, consentendo l'uso di gameti provenienti dall'esterno. Un vero e proprio boom che potrebbe portare l’ospedale ad aumentare le giornate dedicate a questa pratica, che per il momento si terrà ogni settimana per un’ora e di giovedì mattina.

 "Negli occhi e nei sorrisi delle coppie incontrate ho visto una grande soddisfazione e la speranza di poter tenere un giorno un bambino in braccio - ha raccontato Elisabetta Coccia - Sono coppie serene che spesso hanno alle spalle un vissuto negativo. Ci dicono che sono contenti di iniziare questo percorso in Italia, dove si sentono garantiti. Alcuni di lorohanno detto di essersi rivolti in altre realtà europee in passato, e di non aver avuto informazioni o aver pagato migliaia di euro senza successo". Tra le coppie in lista di attesa circa il 24% è composto da una donna con un'età superiore ai 45 anni. "Questo significa - spiega il medico - che per la maggior parte delle donne è un problema che si presenta in età ancora fertile".  Per quanto riguarda le donazioni: "Lo scenario che si propone - continua - è quello dell'egg sharing, ossia donne che si sottopongono a fecondazione assistita e decidono di donare ovociti. Stiamo anche partendo con la possibilità della donatrice volontaria giovane. Inoltre stiamo ricontattando coppie che si sono sottoposte a fecondazione assistita per vedere se vogliono donare gli ovociti non utilizzati".

L'INTERVISTA:  Parla la coppia che ha avuto il primo appuntamento a Careggi

Intanto sempre nella mattinata di giovedì 4 settembre, i govenatori delle Regioni, riuniti in conferenza, hanno approvato all'unanimità le Linee guida sulla fecondazione eterologa varate ieri da tecnici e assessori regionali alla salute. "Le Regioni - ha spiegato il presidente del Veneto, Luca Zaia, lasciando l'assemblea - hanno deciso all'unanimità di andare avanti con le linee guida, affinchè l'eterologa diventi una realtà e si colmi il vuoto legislativo. Sarà trattata come una cura normale e - ha concluso - penso che si arrivi a un ticket uguale a livello nazionale".

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La procedura prevede un’analisi approfondita della cartella medica e un colloquio con la coppia per valutare se ci sono tutti gli elementi per essere sottoposti al trattamento, previsto per fine settembre. Le coppie residenti in Toscana pagheranno un ticket di cinquecento euro, le altre dai due ai tremila euro.  La fecondazione eterologa è stata autorizzata in Italia dalla sentenza della Consulta che lo scorso aprile ha dichiarato incostituzionale la legge 40 in tema di procreazione medicalmente assistita, che vietava alle coppie sterili di fare ricorso a ovociti o spermatozoi provenienti da donatori esterni.

Il governatore Rossi.  "Le Regioni hanno segnato un importante successo e mostrato grande senso di responsabilita' garantendo un diritto che è costituzionale". Così il governatore della Toscana, Enrico Rossi, al termine della Conferenza straordinaria sulla fecondazione eterologa. "La legge 40 era oscurantista e ha fallito", ha aggiunto Rossi e il fallimento "non è stato certificato da un tribunale ma dalla Corte Costituzionale". Il ministero della Sanità per Rossi, "avrebbe dovuto adottare un provvedimento di tipo amministrativo".
 

Ecco i punti fondamentali del documento approvato dalla Conferenza delle Regioni:

- La fecondazione eterologa sarà inserita nei Lea, i livelli essenziali di assistenza, quindi erogata dai centri pubblici gratuitamente o con il pagamento del ticket.
- C’è un limite massimo di 10 nati per donatore e se la coppia che ricorre all’eterologa ha già avuto figli con la stessa pratica potrà richiederla ma con lo stesso donatore.
- Non tutti potranno essere donatori. Il limite per le donne è tra i 20 e 35 anni mentre per gli uomini tra i 18 e i 40. Per la donna ricevente è previsto un limite di età massimo di 43 anni, quando ancora è in età fertile.
- Creazione di un registro regionale dei donatori che resteranno anonimi e che si impegneranno a donare in una sola regione almeno fino a quando non verrà attuato un registro nazionale.
- Il bimbo nato dovrà avere lo stesso fenotipo della coppia ricevente, stesso colore dei capelli e della pelle e compatibilità del gruppo sanguigno.
- Se i genitori biologici vorranno  rivelare la loro identità, una volta compiuti 25 anni il ragazzo potrà conoscerli.

Sull’esempio della Toscana sarebbero pronte a partire l’Emilia Romagna, Lombardia e Campania mentre nel Lazio, come confermato dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti, la situazione è momentaneamente ferma anche dopo lo scandalo dello scambio embrioni all’Ospedale Sandro Pertini.

 

 

 

 

 

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