Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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Pubblicare sui social network le foto della gita scolastica è un must per la stragrande maggioranza degli adolescenti. Però, da oggi è tassativamente vietato, a patto di non avere l'autorizzazione esplicita da parte di tutte le persone riprese. vietato mettere le foto della gita su FacebookUna rigorosa presa di posizione da parte del Garante della Privacy che non si limita alle gite, ma che comprende anche tutte le attività connesse alla scuola, comprese le recite.

ADDIO A FOTO E CELLULARI - Se ne è discusso a lungo e alla fine si è arrivati ad una conclusione: troppe foto di minorenni in rete, molto spesso inconsapevoli o addirittura contrari.

Ma a destare preoccupazione non sono solo le immagini statiche: sul web vengono diffusi sempre più frequentemente video girati in classe, che narrano le epiche bravate di adolescenti ribelli. La pronuncia del Garante è chiara e non lascia dubbi: illegali. Al bando anche smartphone e tablet, utilizzabili solo per fini strettamente personali e attinenti allo studio. Ma in questo caso la normativa offre più libertà: sarà ogni Istituto a disciplinare in materia, scegliendo se vietarne totalmente l'utilizzo o adottare una linea di tolleranza. per chi trasgredisce sono previste sanzioni in denaro e, attenzione, in alcuni casi si rischia penalmente.

TELECAMERE DI SORVEGLIANZA SOLO QUANDO LA SCUOLA E' CHIUSA - Esistono troppe scuole somiglianti al Grande Fratello, ma da oggi non basterà mettere il cartello che avvisa della videosorveglianza. Il Garante della Privacy ha ribadito una questione che, è bene sottolineare, non è una novità. Infatti la disciplina in materia stabilisce che gli impianti di videosorveglianza possano essere attivati solo negli orari di chiusura delle scuole. In ogni caso i nastri delle registrazioni vanno cancellati entro 24 ore. Una normativa che molto spesso gli Istituti faticano a recepire.

I VOTI E RISULTATI DEGLI SCRUTINI PUBBLICI - In attesa che il Ministero metta a punto una procedura standard per la registrazione e la notifica informatizzata dei dati sull'andamento scolastico degli studenti, il Garante si è pronunciato in maniera preventiva, auspicando che venga posta particolare attenzione alla tutela dei dati personali. I voti dei compiti in classe, delle verifiche e i risultati degli scrutini e degli esami sono pubblici e deve essere adottato un regime di trasparenza, sempre nel rispetto delle procedure ministeriali.

SCONSIGLIATO LEGGERE IL TEMA IN CLASSE - Il Garante si è preoccupato anche di una questione un po' particolare: quella dei temi assegnati agli studenti, che molto spesso possono contenere dei racconti di esperienze personali. In questo caso gli insegnanti devono prestare particolare attenzione: onde evitare problemi di lesione della privacy, la lettura in classe è vivamente sconsigliata.

E tu cosa ne pensi di queste regole per garantire la privacy?