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Accredito pensione su conto corrente, dal primo ottobre stop al contante

Dal primo ottobre per poter ricevere le pensioni superiori a 1000 euro sarà necessario munirsi di un conto corrente (bancario o postale) o, in alternativa, di una carta-conto dotata di codice Iban. Ecco qualche consiglio utile
I conti correnti bancari sono degli strumenti indispensabili per la gestione della propria liquidità in tutta sicurezza. Come ogni servizio, anch’essi hanno però i loro costi, motivo per cui è essenziale informarsi adeguatamente prima di compiere una scelta. A questo proposito, confrontare i conti correnti offerti dalle banche, se necessario anche aiutandosi con un comparatore online per velocizzare l’operazione, può essere una strategia vincente.

Munirsi di un conto corrente bancario, oltretutto, diventa importante perchè a fine mese scade il termine entro il quale i pensionati italiani dovranno adeguarsi alla norma che prevede l’accredito su conto corrente bancario o postale delle pensioni superiori a 1.000 euro. Con il 30 settembre si conclude, dunque, la fase transitoria durata tre mesi, durante la quale i pensionati hanno potuto ricevere gli importi in contanti o tramite assegno di traenza.

Come indicato nel decreto Salva Italia, il provvedimento riguarda non solo i pensionati, ma anche i lavoratori che percepiscono assegno mensile d’importo superiore a 1.000 euro. Ne deriva che dal primo di ottobre la busta paga e la pensione non potranno più essere corrisposte in denaro contante, ma solamente facendo ricorso a strumenti di pagamento tracciabili. In assenza di un conto corrente sul quale accreditare l’assegno mensile, l’Inps avrà la facoltà di trattenere le somme dovute. Alla luce di quanto previsto, l’importo sarà versato solo dopo che verrà comunicato il codice Iban del conto (bancario o postale che sia) all’Istituto previdenziale. Una volta concluso il mese di settembre, non saranno concesse ulteriori proroghe per l’adeguamento alle nuove normative.

Per venire incontro alle esigenze di quei pensionati ancora sprovvisti di un conto corrente dove poter accreditare la pensione, Poste Italiane e tutti gli istituti di credito offrono un conto base (introdotto dal Decreto Salva Italia), senza costi d’attivazione né di gestione. Entrato in vigore a partire dal primo giugno 2012, questo conto corrente “low-cost” si rivolge principalmente a tutte le famiglie con reddito Isee inferiore a 7.500 euro (conto A) e ai pensionati che percepiscono fino a 1.500 euro al mese (conto B). In particolare, il conto B è completamente gratuito (ad eccezione della sola imposta di bollo, che è carico del correntista) e prevede le seguenti operazioni: prelievi illimitati presso gli sportelli della propria banca (negli sportelli di altri istituti l’operazione è, invece, a pagamento); 12 prelievi di contante allo sportello; 6 richieste elenco movimenti effettuati sul conto; una carta bancomat inclusa (operazioni illimitate).

I pensionati che desiderano richiedere il conto base devono recarsi presso uno sportello bancario o un ufficio postale e presentare entro il primo marzo di ogni anno l’autocertificazione che attesti il mancato possesso di un altro conto base e il proprio trattamento pensionistico (l’assegno mensile può arrivare fino a un massimo di 1.500 euro). Occorre precisare che l’apertura del conto è soggetta alla valutazione dell’istituto di credito. Ne deriva che, se si superano i limiti di reddito previsti per l’esenzione, l’istituto (banca o ufficio postale) è tenuto ad avvisare il cliente in modo tale che quest’ultimo abbia il tempo necessario per recedere dal contratto, qualora lo desideri e senza dover pagare alcuna spesa aggiuntiva.

In alternativa al conto base, si può optare per le carte contoossia delle carte di pagamento dotate di codice Iban. Grazie a questa caratteristica, con le carte conto è possibile effettuare pagamenti e prelievi (peraltro già possibili con le prepagate), ma anche svolgere operazioni “tipiche” dei conti correnti tradizionali, come l’accredito di stipendio e pensione, il pagamento di bonifici bancari/postali e la domiciliazione delle utenze.
(24 Settembre 2012)
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