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LE ALTERNATIVE

Le Regioni creano propri fondi di garanzia
per il risarcimento dei pazienti

La gestione in proprio dei sinistri avviene fino a un certo importo: polizza solo per i casi più gravi

LE ALTERNATIVE

Le Regioni creano propri fondi di garanzia
per il risarcimento dei pazienti

La gestione in proprio dei sinistri avviene fino a un certo importo: polizza solo per i casi più gravi

Risarcire direttamente i pazienti che hanno subìto un danno, grazie a un fondo destinato a coprire le richieste. Regioni e Aziende sanitarie si stanno orientando verso il fai-da-te per far fronte a polizze assicurative sempre più care o disdette dalle Compagnie. La prima ad avviare la sperimentazione della gestione diretta dei sinistri è stata la Toscana nel 2010. «Una volta raggiunto l'accordo con il paziente, l'Asl liquida direttamente la somma attingendo dal fondo regionale, così si riducono notevolmente i tempi per il risarcimento del danno — spiega Riccardo Tartaglia, direttore del "Centro di gestione del rischio clinico e della sicurezza del paziente" della Regione Toscana —. Se la negoziazione tra le parti non va a buon fine, prima di arrivare al contenzioso si tenta la strada della conciliazione.

Oltre a venire incontro alle esigenze dei pazienti, la gestione diretta dei sinistri permette agli operatori sanitari di lavorare con più serenità: secondo un recente studio americano, infatti, un medico impiega circa l'11% della sua vita professionale per seguire contenziosi su presunta malpractice». Dopo la Toscana, anche altre Regioni stanno sperimentando la via dell'autoassicurazione, come per esempio Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Basilicata e, da gennaio, Emilia Romagna e Veneto. «La maggior parte sta optando per un modello misto: la gestione diretta dei sinistri avviene fino a un determinato importo, mentre si conserva la polizza assicurativa per i risarcimenti elevati in caso di danni "catastrofali" (per esempio, a livello cerebrale in seguito a un errore durante il parto, ndr) — sottolinea Barbara Labella dell'Agenas, l'Agenzia per i servizi sanitari regionali che sta svolgendo un'indagine sui «modelli regionali di gestione di sinistri e polizze assicurative».

Il modello seguito in Emilia Romagna, per esempio, prevede che le Asl paghino di tasca propria gli indennizzi al paziente per i danni inferiori ai 100 mila euro; per cifre superiori è la Regione a garantire il rimborso attraverso il fondo cui attingono Asl e strutture accreditate; per i risarcimenti superiori a un milione e 500 mila euro si ricorre alla polizza assicurativa stipulata a livello regionale. Altre Regioni non hanno ancora elaborato un modello generale di gestione diretta dei sinistri, come risulta dai dati preliminari dell'indagine di Agenas. In alcuni casi, come nel Lazio, la scelta è lasciata alle singole aziende sanitarie; in altri, come nelle Marche, la sperimentazione è stata avviata solo in qualche Asl. Così anche in Veneto dallo scorso gennaio. «A sperimentare per prime le nuove modalità assicurative sono le aziende sanitarie e ospedaliere della provincia di Padova» riferisce Valerio Fabio Alberti, presidente di Fiaso, la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere. Per ora il modello veneto, in attesa di essere esteso a tutta la Regione, prevede l'autogestione interna alle aziende dei sinistri al di sotto dei 500 mila euro e, per cifre superiori, l'accensione di polizze con le compagnie assicurative. «Si procede con prudenza — sottolinea Alberti — . L'esperienza toscana nei primi due anni ha dimostrato di funzionare: tempi di risarcimenti più rapidi, risparmi anche consistenti.

Ma il punto è capire se le Asl, e anche le Regioni, saranno in grado di gestire a lungo termine i sinistri —continua il presidente di Fiaso — . Cosa potrebbe accadere se gli eventi avversi dovessero aumentare? O se si dovesse far fronte a un danno "catastrofale"? Finora, poi, lo strumento della conciliazione è stato poco usato nella maggior parte delle Regioni italiane». «Un'escalation di importi potrebbe verificarsi — conferma Tartaglia —. Se l'accordo tra le parti viene raggiunto dopo un po' di anni, si accumulano i risarcimenti da liquidare. Per far fronte a questa possibilità abbiamo previsto un attento monitoraggio dei sinistri, che serve a pianificare gli eventuali rimborsi per gli anni successivi, ma anche a capire perché si è verificato un incidente. Avere più informazioni aiuta a porre in atto azioni di prevenzione, e quindi a migliorare la sicurezza dei pazienti. La gestione diretta dei sinistri può essere realizzata solo se in ogni struttura avviene il controllo del rischio clinico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Maria Giovanna Faiella
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