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 ITALIA - ITALIA - Dipendenze. Il Pd rilancia la propria iniziativa
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11 aprile 2011 17:01
 
Ripartire dal Piano d'azione del Governo Prodi, che era stato appena firmato dalle Regioni quando l'esecutivo e' caduto: e' la proposta del Partito democratico, che ha deciso di recuperare l'iniziativa sul tema delle dipendenze ammettendo la sua lunga assenza. E ha voluto sentire la voce degli operatori, che hanno confermato lo stato di grande difficolta' del settore e hanno lamentato di essere stati lasciati soli.
"Il Pd - ha detto Beppe Vaccari, della Consulta sanita' del partito - rifiuta ogni approccio al problema che consideri tutte le sostanze ugualmente pericolose e tutti i consumatori sullo stesso piano. Cosi' come rifiuta le semplificazioni di meccanici passaggi da una sostanza all'altra. Non esiste lo stereotipo del drogato, ne' la cura standard". Una corretta visione del fenomeno, secondo Vaccari, e' che "nessuna droga e' buona o cattiva in se' ma e' l'uso che l'uomo fa delle sostanze che le ha ridotte ora a strumento di cura o di alleviamento della fatica, ora a strumento perverso di alterazione della psiche".
Il Pd "vuole mettere in campo un pensiero innovativo, che parta dai problemi reali - ha aggiunto - per dare risposte concrete e non facili soluzioni o false scorciatoie, come troppo spesso e' avvenuto". E se "il mercato illegale va combattuto a tutti i livelli", pene a sanzioni vanno pero' modulate: meglio focalizzare l'azione repressiva verso i grandi traffici che non verso i "terminali dello spaccio", cioe' tossicodipendenti che vendono droga che poterne consumare e immigrati illegali.
Politica che ha portato, ha sottolineato Vaccari, ad affollare le carceri di consumatori e dipendenti.
Dagli operatori delle dipendenze e' giunta una critica pressoche' unanime sull'attuale politica del Governo in tema di droga, ma anche un'accusa al Pd di aver abbandonato questo fronte per occuparsi dei suoi contrasti interni. "Siamo stati lasciati soli di fronte a prepotenza e disinteresse" ha detto Maurizio Coletti di Itaca, e Riccardo De Facci (Cnca, comunita' di accoglienza) ha avvertito il Pd che se "il Governo e' ridicolo perche' finge il confronto", il Pd "rischia di interrompere il dialogo con la societa'". "Non sappiamo con chi parlare sul territorio, abbiamo la sensazione che a nessuno importi niente di questi problemi" ha lamentato Luciano Squillaci della Fict (comunita' terapeutiche), mentre Alfio Lucchini, presidente di Federserd (federazione dei Sert) ha parlato di "uso strumentale dei dati" sui consumi: "si e' parlato di diminuzione del 25%, a noi risulta che le persone bisognose di trattamento siano sempre di piu'". Leopoldo Grosso, presidente del Gruppo Abele, ha invitato a non fare allarmismo sui consumi: quelli problematici, ha detto, sono meno del 5%.
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